REGGIO EMILIA – E’ un’adesione scarsa quella del personale delle Rsa alla campagna vaccinale anti covid in corso. Secondo l’Ausl, solo uno su due si è fatto vaccinare. Il 52%, per la precisione. Abbiamo cercato di capire come è la situazione nelle strutture gestite da Coopselios, sono 34 in provincia di Reggio quelle dedicate agli anziani. Complessivamente, circa il 75% degli operatori che vi lavorano è già stato vaccinato, un altro 15% è in attesa di ricevere la dose.
“Già oggi questo ci fa dire che nelle nostre strutture abbiamo raggiunto quell’indice minimo di copertura che ci consente di poter beneficiare dell’immunità di gregge, data dalla collettività che in massa ha accettato il vaccino – spiega Raul Cavalli, direttore di Coopselios -. Speravamo di fare meno fatica, la nostra organizzazione si è impegnata tanto, informando, ascoltando, dando il buon esempio”
Un fronte sempre caldo nella lotta alla pandemia, nella prima come nella seconda ondata. “Dal punto di vista psicologico è stato più facile, perchè eravamo più preparati”, sono le parole di Cavalli.
L’obiettivo è vaccinare tutto il personale. Al momento c’è però un 10% che rifiuta di ricevere il farmaco. Se l’opera di convincimento non dovesse funzionare, non si esclude la sospensione dal lavoro. “Qualora il medico competente valuti questo comportamento non idoneo allo svolgimento della mansione – afferma il direttore della cooperativa – il datore di lavoro può cautelativamente, nell’interesse dello stesso lavoratore, sospenderlo senza retribuzione dalla attività, in attesa che il lavoratore spontaneamente rimuova quella condizione che lui stesso ha determinato”.
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