REGGIO EMILIA – Nome in codice, utilizzato al telefono o via Whatsapp per fare riferimento alla merce, “olio di oliva”. Tre kg di anfetamina nascosti dentro dei finti tuberi tropicali, in plastica. Erano contenuti in una valigia imbarcata su un aereo di linea da un corriere a Lagos, Nigeria, con destinazione Milano Linate e scalo a Rabat, in Marocco.
A causa delle misure anti Covid, con la chiusura dell’aeroporto lombardo, il volo – siamo allo scorso 8 marzo – viene dirottato a Roma e lì il bagaglio si smarrisce per essere poi recuperato dagli investigatori della squadra mobile reggiana, che erano già sulle tracce del carico. Da settimane gli uomini guidati dal dirigente Guglielmo Battisti stavano, infatti, tenendo d’occhio i contatti sospetti di due nigeriani che vivono in città.
Le intercettazioni telefoniche hanno permesso di riuscire a individuare la valigia con la droga e risalire alle altre persone coinvolte in un traffico internazionale di stupefacenti. Al termine di una serie di accurate indagini, a finire in carcere tra venerdì e sabato scorsi sono stati i nigeriani Bruno Okey di 34 anni e Choice Omozuwa, 27 anni, domiciliati rispettivamente a Bagno e in via Cefalonia a Reggio Emilia: il primo è considerato l’organizzatore dell’operazione; il secondo è, invece, un semplice spacciatore. In manette anche il 25enne nigeriano Samuel Nwokenwo, senza fissa dimora catturato a Bologna, e il 39enne filippino Jay Arr Pacific domiciliato a Milano che avrebbe commissionato l’acquisto della droga. Irreperibile una quinta persona, di nazionalità nigeriana.
“La droga era in parte destinata alla piazza milanese”, ha spiegato Battisti. Ancora da stimare il valore commerciale dello stupefacente, che sarebbe servito per preparare il cosiddetto shaboo, droga sintetica potentissima. L’operazione messa a segno dalla squadra mobile è la testimonianza di come la criminalità nigeriana si stia radicando sempre di più anche a Reggio Emilia , con riferimento soprattutto al traffico di stupefacenti. Nel 2019 la sola polizia ha arrestato 38 persone nigeriane, 13 finora nel 2020.

Gli involucri che contenevano le anfetamine (foto Reggionline/Telereggio)