REGGIO EMILIA – Per la maggior parte delle aziende reggiane quotate in Borsa, l’anno del Covid – il 2020 – si è chiuso con un aumento dei dividendi distribuiti agli azionisti. Sembrerà strano, ma è così. Concentriamo l’attenzione sulle aziende meccaniche, quelle che sono state più penalizzate dal blocco totale o parziale delle attività produttive della primavera scorsa.
La più importante, il gruppo Interpump, ha registrato una contrazione del fatturato del 12%, se non si considerano le nuove acquisizioni. Circa 170 milioni di ricavi in meno, che però hanno inciso in misura contenuta sui profitti, pari a 173 milioni di euro. Nonostante il calo degli utili, il dividendo crescerà da 25 a 26 centesimi per azione.
Emak invece ha addirittura incrementato dell’8% il volume di affari, portando i ricavi a 470 milioni. L’utile netto è passato da 13 milioni a quasi 20. Il gruppo di Bagnolo, che l’anno scorso in via prudenziale non aveva distribuito dividendi, quest’anno staccherà una cedola di 4,5 centesimi per azione.
Balzo del dividendo anche per Comer. Il gruppo guidato da Matteo Storchi ha limitato al 2% la flessione del fatturato, attestandosi a 396 milioni di ricavi. Gli utili invece sono cresciuti da 18 a 22 milioni. Agli azionisti andrà un dividendo di 50 centesimi per azione, superiore di oltre il 40% a quello dell’anno scorso.
Tra le aziende meccaniche reggiane quotate a Piazza Affari, la più penalizzata dall’effetto Covid è stata Landi Renzo. Nonostante il recupero del secondo semestre 2020, il gruppo di Corte Tegge ha perso il 26% dei ricavi, chiudendo il bilancio con un rosso di 8 milioni.
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