REGGIO EMILIA – Sono dati interessanti quelli riguardanti l’annualità 2023 sul valore aggiunto complessivo per la provincia di Reggio, ma, come sottolinea anche la Camera di Commercio nel trasmetterli, “è improbabile – alla luce del calo della produzione industriale e del valore delle esportazioni – che i risultati siano replicabili anche quest’anno”.
Nel 2023 infatti il territorio reggiano si è posizionato nella parte alta della classifica nazionale delle province con il maggior valore aggiunto complessivo: si è attestato a 20.588,68 milioni di euro, con un incremento del 6,2% rispetto al 2022; con questi valori, la nostra provincia si è posizionata al 23° posto nella classifica nazionale, contribuendo per l’1,1% al valore aggiunto nazionale e per il 12% a quello regionale.
L’elaborazione della Camera di Commercio dell’Emilia, basata sui dati di Unioncamere e del Centro Studi Tagliacarne, ha analizzato il valore aggiunto a prezzi base e correnti delle province italiane. Tale indicatore misura la crescita economica attraverso i nuovi beni e servizi prodotti e destinati all’impiego finale nella comunità.
La ricchezza provinciale di Reggio Emilia è stata principalmente generata dal settore del commercio e dei servizi, che rappresentano il 58,6% del valore aggiunto provinciale. L’industria contribuisce in maniera significativa con il 34,5%, seguita dalle costruzioni (4,8%) e dall’agricoltura (2,1%).
Nel confronto con il 2022, tutti i settori hanno mostrato una crescita: il macrosettore dei servizi ha registrato l’incremento maggiore, con un +7,3%, trainato da attività finanziarie, assicurative, immobiliari e professionali (+9,3%); le costruzioni hanno segnato un aumento del +6,8%, seguite dall’industria (+4,8%) e dall’agricoltura (+1,9%).
Il valore aggiunto pro capite si è attestato a 38.984,46 euro, portando la provincia all’11° posto nella graduatoria nazionale. Rispetto al 2022, l’aumento è del 5,9%. In termini assoluti, il dato reggiano è superiore sia al valore regionale (38.703,16 euro) che a quello nazionale (32.377,41 euro).
“E’ evidente – sottolinea il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia Stefano Landi – che oggi vi sono preoccupazioni per il negativo andamento della produzione industriale e il forte aumento della cassa integrazione, ma i dati del 2023 attestano comunque la solidità di un sistema che ha forti capacità di resilienza e una forte propensione all’innovazione e agli investimenti”.
“Proprio per questo, a maggior ragione – conclude Landi – questo tessuto imprenditoriale va sostenuto in questa complessa fase, perché le imprese possano continuare a generare ricchezza e lavoro partendo da dati di efficienza e competitività che rappresentano un grande patrimonio comunitario”.