REGGIO EMILIA – Le rilevazioni Istat sulla mortalità nei comuni della nostra provincia confermano che il 2020 è stato davvero un anno eccezionale e purtroppo non in positivo.
Nei primi 10 mesi dell’anno, come abbiamo visto nei giorni scorsi, il numero dei decessi è aumentato del 19% rispetto allo stesso periodo dei 5 anni precedenti. Il fenomeno ha interessato in modo sostanzialmente identico i due sessi: dei 4.171 morti, le donne sono 2.115 – pari al 50,7% – gli uomini 2.056.
Elementi interessanti vengono dall’analisi Istat della mortalità per classi anagrafiche. I morti di età compresa fra i 65 e i 74 anni sono stati 511, il 12,2% del totale. Nella fascia 75-84 anni si sono registrati 1.163 decessi, pari al 27,9%. Il 50,6% dei morti dei primi dieci mesi dell’anno aveva dagli 85 anni in su. Da un certo punto di vista, si tratta di dati fisiologici, nel senso che è normale che la maggior parte dei decessi sia concentrata nelle fasce più anziane della popolazione. Tuttavia, le variazioni rispetto alla media degli anni precedenti mettono in evidenza gli effetti del Covid. Prendiamo ad esempio il comune capoluogo: a Reggio Emilia la mortalità è aumentata del 17,9% nella fascia da 65 a 74 anni, del 27,8% in quella 75-84 e del 18,5% in quella da 85 anni in avanti.
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