REGGIO EMILIA – Ore 17. Porta Castello. Piazza XXIV maggio. La luce di un “Alimentari” aperto in Corso Garibaldi. Una breve passeggiata in coppia, e intanto la pattuglia della municipale passa e controlla. Il cane al guinzaglio. Un saluto appena, in piazza Prampolini. Le luminarie spingono più che possono, fanno il loro dovere al massimo, perché comunque è Natale, perché comunque è Santo Stefano. Piazza Fontanesi è una meraviglia vera: sembra un quadro, fa venire in mente le opere di Magritte, quelle in cui il sotto è sopra e viceversa. E’ andato tutto a rovescio, quest’anno. Siamo a metà del guado di feste in cui siamo stati costretti a pensare ad altro: non ai pacchetti regalo, non al cibo, non ai ritrovi di gruppo. Ma forse anche solo per qualche ora, anche così, da soli o al massimo in coppia, un po’ di speranza è entrata, e magari le perdite, la sofferenza, le macerie di quest’anno sono cose a cui abbiamo guardato con un po’ meno di angoscia. Solo per qualche ora, speriamo che sia stato così.
Solo per qualche ora. Un po’ d’aria nel cuore, una specie di ventata di futuro. Anche se si deve, non si è comunque soli certe notti qui. A farci compagnia e a scaldarci c’è stata anche quest’immagine, questa luce proiettata sulla facciata di un edificio simbolo. Il Tricolore del 2020 dei reggiani è stato qui, in questo luogo.
Reggio Emilia, Natale al tempo del Covid: a passeggio in una città deserta. VIDEO
27 dicembre 2020Siamo a metà del guado di feste in cui siamo stati costretti a pensare ad altro: non ai pacchetti regalo, non al cibo, non ai ritrovi di gruppo. Resta la speranza, e la voglia di tornare alla vita di sempre