Servizio Tg Reggio
di Cristiana Boni
REGGIO EMILIA – E’ morto dopo una lunga malattia all’età di 75 anni Moris Bonacini, che negli anni Settanta, Ottanta e Novanta fu dirigente del Partito comunista reggiano. Fu eletto due volte in Sala del Tricolore come consigliere comunale. Dal 1985 al 1995 ha ricoperto incarichi regionali prima come consigliere e poi come assessore all’ambiente. Bonacini è sempre stato progressista e riformista. “Era un grande uomo squadra, sempre corretto e generoso” lo ha definito Fausto Giovanelli a lungo al fianco di Bonacini nella militanza politica.
Bonacini lascia la moglie Fabrizia, i figli Andrea e Nicola, il nipote Tiziano e i parenti tutti.
I funerali sono stati decisi in forma strettamente privata e la famiglia ha chiesto che eventuali offerte siano devolute all’Associazione Casina dei Bimbi Onlus oppure a Emergency.
Diversi i ricordi di quanto lo hanno conosciuto e hanno condiviso con lui passione politica e impegno isituzionale. Scrive nella sua pagina social, Gianluca Grassi che si occupa di Relazioni internazionali e Dialogo interculturale presso il Comune di Reggio Emilia “Personalmente mi sono avvicinato ai temi del mio lavoro, le relazioni internazionali, grazie a lui. All’epoca mi occupavo di comunicazione e feci un colloquio con lui, era l’amministratore delegato di Reggio nel Mondo.
Così iniziai a seguire l’ufficio stampa e iniziai a scoprire e conoscere le relazioni e i progetti internazionali. Ricordo che la prima iniziativa era una presentazione economica della regione sudafricana del Limpopo- scrive ancora – Moris ha fatto un lungo percorso di impegno politico e culturale. Io ho collaborato per alcuni mesi fino al termine del suo mandato. Non ho potuto conoscerlo profondamente, anche perché ero molto giovane e un po’ mi intimoriva nei modi. Perché era un ambito che conoscevo marginalmente e in cui non avevo esperienza. Proprio per questo lo ringrazio. Perché se oggi riesco a capire il senso del mio lavoro, è perché quando ne ero distante, mi ha dato l’opportunità di avvicinarmi. Passando dalla comunicazione ai progetti, dalla forma alla relazione.
Commosse le parole di un altro ex Dirigente della sinistra e uomo delle Istituzioni, Lino Zanichelli che, in un lungo post sulla sua pagina Facebook corredato da una foto storica, ripercorre i momenti salienti della vita politica di Bonacini e alcuni suoi tratti personali “Lontano da Reggio apprendo della morte di Moris Bonacini. È stato un dirigente importante del PCI e del Pds reggiano. Figlio di Pierino, sindacalista e poi amministratore e dirigente nel settore dei trasporti. Nella FGCI è stato un dirigente provinciale e nazionale di primo piano. In seguito responsabile economico nella segreteria del PCI di Reggio ed in quella regionale. Lo ricordo tra i più impegnati nella riflessione sul modello emiliano nella seconda metà degli anni settanta dopo i fatti di Bologna quando si ponevano i temi dell’apertura alle nuove domande dei giovani, della riforma dell’ welfare, della sostenibilità ambientale che sarebbero entrati in scena pochi anni dopo.
Nel 1985 – prosegue Zanichelli – fu eletto in Regione e divenne Capogruppo ed in seguito Assessore all’ambiente. In quegli anni avemmo parecchi scambi visto che mi occupavo di quei temi a Reggio. Uscì da viale Aldo Moro nel 1995 dove io arrivai pochi anni dopo seguendo lo stesso percorso, capogruppo e assessore all’ambiente. Negli ultimi anni si era occupato di relazioni internazionali per il comune di Reggio e dedicato alla ricerca ed alla scrittura. Moris era un uomo riservato, ma si era fatto sentire con chiarezza nei momenti di dibattito e di scontro. Una posizione riformista, senza interpretarla mai come una corrente, un approccio costruttivo e unitario. Era molto serio e rigoroso nella sua analisi dei processi e nell’azione politica. Da qualche anno non ci si sentiva, ma ho un ricordo molto nitido di tanti momenti politici condivisi, come se ci fossimo confrontati ieri. E questo perché era ben chiaro, anche se non urlato, il suo pensiero. Un sentito saluto a Moris ed un abbraccio ai suoi familiari”.
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