REGGIO EMILIA – Lutto nel mondo della cultura e dell’arte per la morte del fotografo Corrado Moscardini. Aveva 72 anni e da tempo era malato. Numerose le mostre, personali e collettive, in diverse città italiane. Lascia la moglie Maria Rosa, la figlia Daniela e i nipoti Lorenzo e Tommaso. Funerali in forma strettamente privata come imposto dalle disposizioni vigenti in materia di coronavirus.
“Corrado era una persona buona, sincera, elegante – lo ricordano gli amici – Pur essendo un ottimo fotografo, ha sempre tenuto un profilo basso, trovando grande gioia nella fotografia e nel confronto con gli amici fotografi, ma declinando spesso gli inviti alle mostre per profondo riserbo. A Reggio molti lo ricorderanno con grande affetto”.

Corrado Moscardini, foto Riccardo Varini
La biografia di Corrado Moscardini e il testo scritto da Riccardo Varini in occasione della sua mostra al Caffè Art È di Reggio Emilia (si ringrazia Csart)
Nato a Correggio (RE), Corrado Moscardini si interessa di fotografia a partire dagli inizi degli anni Ottanta. La sua formazione avviene all’interno del Circolo Il Soffietto, sotto la guida di Stanislao Farri. Ha preso parte a concorsi fotografici, ricevendo numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Le sue opere sono state esposte nell’ambito di mostre personali e collettive, ultime delle quali Forme di pietra II (Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2010), Il corpo svelato (La Vecchia, 2010), Oltre gli spazi (Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2011), Tracce d’infinito (Reggio Emilia, 2011), Agorà (Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2012), Nido urbano (Reggio Emilia, 2012), Urban (Vittorio Veneto, 2012), Altre isole (Reggio Emilia, 2012), Riso d’Artista (Reggio Emilia, 2012-2013), 5×8,75 (Reggio Emilia, 2013), Frames (Reggio Emilia, 2013), Luminescenze (Reggio Emilia, 2013), Album – Raccontare con la luce (Pietrasanta, 2013), Big (Pergine, 2013), Just 5 points of view (Reggio Emilia, 2014), Dispersione (Reggio Emilia, 2014), Naturalmente (Firenze, 2014), Atmosphere (Torino, 2014), Concettuale. Pensiero e riflessione (Firenze, 2015), Memorie dell’acqua (Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2015), Pianeta Terra (Fotografia Europea, Reggio Emilia, 2015), Who Où. Arte fuori luogo (San Polo d’Enza, Reggio Emilia, 2015), Natura (Reggio Emilia, 2017). Vive e lavora a Reggio Emilia. Diversi gli articoli apparsi su quotidiani locali e riviste di settore.

Corrado Moscardini, Pianeta Terra
Scrive Riccardo Varini in occasione della sua mostra al Caffè Art È di Reggio Emilia: «Pianeta Terra perché le immagini presentate in mostra ricordano le strane rocce tipiche del paesaggio lunare. Anche la luce sembra provenire da una strana sorgente, senza orario solare, che rimanda a una dimensione senza tempo. Le ombre, le figure e gli alti contrasti sono a rappresentare una “esplorazione” più magica che terrestre, della fantasia. Qui il fotografo, al di là della bella composizione paesaggistica, si immerge e si inoltra nelle forme e nelle ombre create da questa luce decisa, pulita, cercando senza tanti artifici, figure quasi umane. Si identifica nella roccia, la fa sua, è consapevole della durezza della terra ma la ama. La ama e la comprende in un cielo terso e con un mare vicino che non fanno che risaltare l’importanza quasi tridimensionale di queste rocce che a volte sembrano urlare, uscire dal foglio stampato, farsi più vicine. Queste diventano veri monumenti naturali e l’uomo, il fotografo, vi si inginocchia davanti quasi religiosamente, con rispetto. Sa di essere piccolo. Non gli rimane che giocare con questa magnificenza e la drammaticità del paesaggio viene qui superata dalla ricerca di forme ironiche, scherzi della natura e della luce che persone sensibili, prima ancora che fotografi, sanno scorgere e lasciare così come sono, senza cercare un eccessiva spettacolarità di paesaggio, sanno meravigliarsi ancora davanti e dentro a una materia dura, ruvida, ferma, mentre le nuvole lontane continuano il loro viaggio leggero. In altre fotografie è il vento a disegnare nella sabbia strane e curiose forme oppure la mano dell’uomo a scolpire eleganti geometrie. Alla fine è la magia della luce e il mistero della natura e dei suoi contrasti in simbiosi con quelli dell’animo umano».
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