REGGIO EMILIA – E’ morto all’ospedale Santa Maria don Guido Mortari, per più di mezzo secolo parroco di sant’Agostino. Aveva 82 anni e fino a poche settimane fa è stato instancabile nell’incontrare ammalati e parrocchiani. Da qualche giorno era ricoverato dopo essere risultato positivo al Coronavirus.
Sembrava un prete d’altri tempi: uno di quelli che dava tutto se stesso per la propria parrocchia, il proprio oratorio e la gente che gli era stata affidata. Don Guido e la chiesa di Sant’Agostino sono apparsi agli occhi di molti una cosa sola. E’ stato il parroco che ha trasformato quell’area cittadina stretta tra un parco, due strade e un paio di scuole.
C’erano i bambini delle elementari e gli studenti del liceo che si incontravano davanti all’oratorio e in mezzo c’era don Guido, capace di parlare a tutti e di rimproverare, se necessario, chi lo meritava. Attentissimo ai giovani, non ha mai dimenticato i più maturi. In particolare anziani e ammalati erano costantemente i protagonisti della sua agenda. Fino a pochissime settimane fa ha portato la Comunione nelle case dei propri parrocchiani che non potevano più raggiungere la chiesa e partecipare alla messa.
Don Luca Grassi, che ha preso il posto di don Guido, lo ricorda come un pastore che aveva il sapore delle sue pecore perché ci stava in mezzo e le conosceva una a una. In 54 anni ha trasformato Sant’Agostino, restaurandone il porticato, il teatro e la chiesa. Era figlio di un ingegnere che nel secolo scorso collaborò a lungo con la Curia. Ancora incerta la data dei funerali, che saranno necessariamente in forma privata date le disposizioni governative sul Coronavirus.
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