REGGIO EMILIA – Dal primo gennaio 2021 è iniziata l’attività del nuovo Consorzio di Tutela del Lambrusco. E’ questo il nuovo ente che rappresenta l’unione tra il Consorzio di tutela del Vini Reggiani, quello del Lambrusco di Modena e del Consorzio Vini del Reno DOC di Castelfranco Emilia. Una fusione che unifica le unità amministrative, gestionali e promozionali, con l’obbiettivo di difendere sempre più il marchio di un vino che rappresenta questo territorio. L’unione delle tre realtà ha dato vita al secondo consorzio di tutela più importante d’Italia, dietro solo a quello legato al Prosecco in Veneto.
La nuova realtà rappresenta oltre cinquemila aziende agricole, diecimila ettari di superficie vitata e la produzione di oltre 40 milioni di bottiglie. Un’unione che porta all’interno del Consorzio del Lambrusco le sei denominazioni d’origine legate alle due province. Si tratta di Reggiano Lambrusco Doc e Colli di Scandiano a Canossa per quanto riguarda l’area reggiana. Lambrusco Modena Doc, Sorbara, Grasparossa di Castelvetro e Salamino di Santa Croce sono invece quelle presenti nel territorio d’oltre Secchia.
Un momento storico che le telecamere di Agri7 racconteranno nella puntata di questa sera. Il punto sulla fusione lo faremo con gli ex presidenti dei tre Consorzi: incontreremo Davide Frascari, che ha guidato il Consorzio Vini Reggiani, Claudio Biondi, massima carica del Consorzio di Tutela Lambrusco di Modena e Ivan Bortot, in rappresentanza del Consorzio Vini del Reno.
Agri7 va in onda ogni sabato sera alle 21 e la domenica in replica alle 11.













