REGGIO EMILIA – Ciò che Bruxelles ha premiato qualche anno fa, Roma ora intende affossare. Il progetto di Wi-Fi di comunità, che dal 2015 colma un vuoto di connessione a favore dei residenti delle frazioni cittadine di Coviolo, Fogliano e Massenzatico e che per questo era stato riconosciuto in Europa, adesso rischia grosso. E assieme al progetto rischiano grosso i tre centri sociali gestori del servizio.
Il ministero per lo Sviluppo economico ha infatti dato 60 giorni di tempo ai centri sociali per dismettere l’offerta, pena una multa salata. Ma non c’è solo il piano amministrativo, c’è anche quello penale: l’ipotesi di reato a carico dei responsabili legali dei centri sociali è il mancato rispetto del codice delle comunicazioni elettroniche. Insomma, secondo il Mise, “La Paradisa”, il centro sociale di Fogliano e “Coviolo in festa” avrebbero esercitato come operatori delle comunicazioni senza essere iscritti nel relativo registro.
Il Wi-Fi di comunità reggiano è il primo esempio di questo tipo in Italia: sei anni or sono l’amministrazione comunale ha messo in connessione tra loro un soggetto pubblico, in questo caso Lepida, la rete regionale che ha posto in queste frazioni la fibra ottica, e un soggetto privato, i centri sociali presso i quali lo stesso comune ha installato le torri faro necessarie. Da allora i centri vendono ai residenti l’abbonamento al Wi-Fi a prezzi modicissimi, 10 euro al mese, conferendo a Lepida un migliaio di euro all’anno per la rete.
Se si guarda ai puri numeri, il progetto non è immenso: 200 cittadini su quasi 9mila residenti hanno finora aderito all’opportunità. Questo però è un esempio di collaborazione che ha portato a riempire una mancanza, a favore dei cittadini e anche dei centri sociali, che raccogliendo qualche soldo possono permettersi altre attività a favore, di nuovo, della cittadinanza. Il più lampante dei circoli virtuosi. “Intanto, difendiamo il progetto dal punto di vista politico, poi naturalmente siamo in dialogo col Mise per tentare di capire come risolvere”, ha affermato Lanfranco De Franco, assessore ai Centri sociali.
Nel 2015 l’amministrazione comunale aveva dato il la al progetto dopo aver consultato l’ufficio legale e con un atto di giunta che dava il via ai lavori di Lepida. “Quando si fanno cose nuove ci vuole sempre un po’ – ha aggiunto De Franco – C’è preoccupazione, ma anche fiducia che le cose si possano risolvere positivamente”.
Reggio Emilia Lanfranco De Franco mise wi-fi comunità