REGGIO EMILIA – Lo scorso 25 luglio, in cella in via Settembrini, si era tagliato le vene e aveva minacciato di uccidersi. “Nel reparto con i detenuti comuni non ci posso stare, rischio la vita” fu il suo grido disperato. Temeva per la sua incolumità. E così è stato stato trasferito da pochi giorni nel carcere di Ferrara, in una sezione speciale, Luigi Giuliano, 48enne ex collaboratore di giustizia e tra i personaggi di spicco dell’omonimo clan di Forcella, che dominò Napoli tra gli anni ’80 e gli ’90.
L’uomo, stabilitosi a Reggio Emilia 20 anni fa, era stato arrestato lo scorso novembre dopo avere accoltellato un rivale in amore all’interno del grande magazzino Trony, a Pieve. Per quel fatto era stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione e per lui era stata disposta la detenzione domiciliare. Lo scorso 6 luglio era evaso. Sorpreso dalle forze dell’ordine in città, era stato condotto in carcere.
Una situazione delicata la sua: come ex collaboratore di giustizia rischia ritorsioni e vendette. E così il suo legale, l’avvocato reggiano Mattia Fontanesi, è riuscito a ottenere il trasferimento a Ferrara dove è stato collocato in una sezione speciale. Intanto, a settembre è prevista un’udienza decisiva in tribunale a Napoli nel processo in cui è imputato per un omicidio commesso a coltellate nel capoluogo campano oltre 20 anni fa, prima di salire a Reggio Emilia: un processo nel quale rischia l’ergastolo.
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