REGGIO EMILIA – Al 31 dicembre dell’anno scorso in provincia erano registrate 48.085 imprese. Alla stessa data di 15 anni prima, nel 2005, erano 49183. In tre lustri sono sparite 1098 partite iva.
Il dato non è da leggere in maniera unicamente negativa. Molte aziende si sono associate dando vita ad un unico soggetto riducendo così il numero complessivo delle imprese. Tuttavia, il trend al ribasso indica anche una minore propensione al lavoro autonomo e una progressiva limatura dello spirito imprenditoriale.
Nella vicina provincia di Modena le cose sono simili : il numero record fu siglato nel 2006 con più di 67000 imprese. Oggi sono 2400 in meno. A Parma 1000 marchi in meno rispetto al 2007 che fu l’anno da primato oltr’Enza. Il numero che però più impressiona per ciò che riguarda la nostra provincia è quello delle nuove imprese: soltanto 2526 nel 2020, per la prima volta nella storia sotto la soglia delle 3mila. Negli anni pre-crisi ad inizio millennio si era arrivati a iscrivere 4554 imprese.
Un dato significativo che aiuta a leggere questi numeri è quello che riguarda le persone Over 15 in cerca di occupazione: nella nostra provincia prima del 2009 erano 6mila. Alla fine del 2020 erano 12mila. L’anno che sta per finire, segnato da una incisiva crescita a livello nazionale, potrebbe avere inciso nella riduzione del numero delle persone in cerca di lavoro ma le cifre reali le avremo soltanto nei prossimi mesi quando sapremo non soltanto quanti posti di lavoro sono stati recuperati ma che posti: se a tempo determinato o indeterminato se part time o full time.
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