REGGIO EMILIA – Tutti in campo con le pettorine e la scritta “Redo 11 nel cuore”. Undici, come il numero della sua casacca nella squadra di avvocati “Duralex”. Queste pettorine commemorative accompagneranno tutti i prossimi appuntamenti calcistici. Un modo per ricordare un collega e un amico durante la prima partita senza di lui nel campetto della chiesa di Pieve alle 21 contro la squadra della polizia penitenziaria.
Intanto, questa mattina si è svolta l’autopsia sul corpo di Aineo Redo, l’avvocato di 48 anni il cui corpo senza vita è stato trovato il 21 aprile in via Emilia Santo Stefano, sotto alla galleria della filiale della Banca Nazionale del Lavoro. Un esame autoptico che avrebbe confermato le circostanze della morte. L’uomo aveva un taglio netto alla gola e in una mano stringeva un coltello. Gli inquirenti hanno ipotizzato da subito un gesto volontario. L’avvocato, esperto in diritto dell’immigrazione, quella mattina era passato come al solito dal suo studio legale di via Malta poco lontano dal luogo dove era stato trovato agonizzante, ha lasciato due biglietti dove chiedeva perdono per il gesto che stava per compiere.
La scelta di mettere fine ai suoi giorni in un modo tanto crudele e inaspettato per chi lo conosceva resta un mistero. In tanti lo hanno ricordato come un uomo determinato che aveva ottenuto un ammirevole riscatto sociale. Il dolore e l’incredulità è quanto stanno vivendo da quel giovedì la famiglia e tutto il mondo forense reggiano. I suoi funerali in forma civile sono stati fissati per domani alle 15 al circolo sociale di via Agosti. Si prevede una folta rappresentanza di avvocati che saranno presenti per dargli un ultimo saluto e confortare le moglie e i due figli. Presente anche una rappresentanza dell’Ordine degli avvocati e il suo presidente Enrico Della Capanna oltre al presidente della Camera penale, Luigi Scarcella.
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