REGGIO EMILIA – “I frequentatori della mensa che vengono a chiedere il piatto di minestra chiedono qualcosa di più profondo di un pezzo di pane: una ragione di vita e di speranza”. Lo scriveva Don Luigi Guglielmi nel 1993 quando decise di dar vita alla Mensa Caritas, allora nella sede di via del Carbone. E’ in sua memoria che lo chef Andrea Incerti Vezzani con la moglie Marcella e altri due cuochi del Ristorante Cà Matilde di Rubbianino di Quattro Castella ha cucinato per i più poveri. Quattrocento pasti preparati con la maestria di uno chef stellato, rispettando la tradizione reggiana.
“Abbiamo preparato una rivisitazione della bomba di riso, senza il maiale, una frittata arrotolata con pesto di erbazzone e la ciambella reggiana”, spiega Andrea Incerti Vezzani.

I lavori nella cucina della Mensa Caritas sono cominciati già dalle 7.30, con i volontari e gli operatori che ogni giorno garantiscono il servizio di preparazione e distribuzione dei pasti. Poi è arrivato lo chef con il suo staff, che già in passato aveva cucinato per gli ospiti.
Questa volta però le persone non hanno potuto consumare ai tavoli ma hanno ritirato la borsina, con pranzo e cena. Le materie prime sono state donate da aziende locali, l’azienda Agricola Guglielmi, del nipote di don Luigi, ha regalato le fragole in ricordo dello zio.
“Abbiamo voluto ricordare don Luigi Guglielmi, direttore della Caritas diocesana di Reggio dal 1992 al 1996, nel giorno in cui si tennero i funerali, il 13 maggio 1996 – spiega Gianmarco Marzocchini – Abbiamo messo insieme il ricordo e il pranzo dello chef, con un servizio alle persone che può essere di qualità: tutte le persone devono avere pari dignità e la possibilità di accedere al bello e al buono”.
Guarda le foto
Reggio Emilia Solidarietà mensa Caritas chef Andrea Incerti Vezzani Ca Matilde











