REGGIO EMILIA – In provincia vivono 57.040 extracomunitari, che rappresentano il 10,7% della popolazione totale. La presenza di persone con passaporto di un Paese non dell’Unione è in calo dal 2019, malgrado l’arrivo dei profughi ucraini dopo la guerra scoppiata in febbraio.
Secondo l’Istat, che ha pubblicato la statistica ufficiale in questi giorni, coloro che nel 2021 sono giunti a Reggio Emilia con un permesso di soli sei mesi sono per il 5%; per il 15% hanno compiuto un ricongiungimento famigliare, mentre il restante 80% è composto da persone arrivate per altre ragioni, soprattutto di carattere umanitario.
Le percentuali, però, sono nettamente diverse per chi ha un permesso di soggiorno della validità di 12 mesi. In questo caso, il 67% è arrivato perché lavora, il 24% per ragioni di famiglia e soltanto il 9% per altri motivi. Gli stranieri presenti da lungo periodo, cioè quelli con permesso di soggiorno superiore ai 12 mesi, sono 41.797. Sono dunque circa 15mila quelli giunti a Reggio nel 2021 e di questi ben 11mila sono arrivati per ragioni di lavoro o di famiglia. Solamente 1.956 sono quelli che vivono a Reggio per ragioni diverse, tra cui quelle umanitarie, di studio, quelle sportive o altre ancora.
E’ vero che a tutti questi numeri va aggiunto quello dei clandestini che, per forza di cose, non rientra nelle statistiche. Tuttavia, dato che storicamente i clandestini rappresentano dall’8 al 10% della popolazione straniera, è ipotizzabile che anche decrescendo il numero complessivo degli extracomunitari, sia in calo anche quello degli “invisibili” alle statistiche.
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