REGGIO EMILIA – C’erano una volta i furti di autoradio. Negli ultimi tempi, invece, i ladri si sono fatti più sofisticati: a essere prese di mira in molte città sono infatti le marmitte catalitiche delle vetture e Reggio Emilia non fa eccezione.
Non si può parlare di un vero e proprio allarme, ma il fenomeno esiste e le forze dell’ordine lo stanno monitorando. Numerosi gli episodi registrati in città negli ultimi tempi. Ma perché proprio le marmitte catalitiche? Questo elemento automobilistico rappresenta una vera miniera che permette di guadagnare cifre esorbitanti, visto che sul mercato i metalli di cui è composto valgono parecchio. Stiamo parlando del platino, del palladio e del rodio, materiali che hanno un valore di gran lunga maggiore dell’oro. Si può andare dai 6 ai 30 grammi di metalli rari in ogni marmitta catalitica, che varia anche in base alla dimensione del motore. Un grammo di rodio è quotato a 400 euro sul mercato, mentre il palladio a circa 80 euro e il platino a 29 euro
A confermare il fenomeno dei furti di marmitte è il titolare di una officina di Cavriago: “I clienti che vengono da me o da altri colleghi con questo problema sono tantissimi. I furti avvengono un po’ ovunque, è un grande disagio”, ha racconta Murat Aliasanaj. Per le vittime dei furti, oltre al disagio anche il danno economico notevole: far montare una nuova marmitta catalitica significa spendere anche fino a mille euro. Ad agire per questo tipo di furti sarebbero bande specializzate pronte a immettere i materiali sottratti sul mercato nero.
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