REGGIO EMILIA – “Dobbiamo offrire al cittadino una città sicura. E’ un lavoro complesso e la sfida è vinta quando il cittadino si sente al sicuro. E’ chiaro che la percezione della sicurezza è varia e ha tante sfaccettature. Noi metteremo in campo tutte le nostre forze e le nostre energie per fare in modo che questo avvenga”.
Con la cerimonia di insediamento nel cortile della questura, Carmine Soriente è diventato ufficialmente questore di Reggio Emilia. Ha 59 anni, è originario di NoceraInferiore, proviene dalla questura di Teramo. Per lui, queste sono giornate di incontri istituzionali. Il primo è stato con il prefetto Maria Rita Cocciufa. “Abbiamo parlato di tante cose, ma è stato un incontro preliminare per il lavoro che ci aspetta. Devo dire che il prefetto ha una conoscenza del territorio e delle problematiche: sarà una fonte importante da cui attingere”.
Soriente ha cominciato la sua carriera nel nucleo prevenzione crimine Campania di Napoli ed è stato subito aggregato alla questura di Palermo a seguito delle stragi di mafia. Il contrasto alla criminalità organizzata è stato una costante nella sua carriera: a Salerno, come dirigente della apposita sezione, ha conseguito numerosi successi nella lotta dei clan di camorra. Ha diretto il commissariato di pubblica sicurezza di Siderno Marina (Reggio Calabria), ottenendo numerosi arresti e sequestri di beni per circa 50 milioni di euro nei confronti di appartenenti alla ‘ndrangheta. Un tema nei confronti del quale a Reggio non si può abbassare la guardia: “Posso mettere un po’ della mia esperienza nell’antimafia, ma lavoreremo sicuramente”.

Il prefetto Maria Rita Cocciufa con il questore Soriente
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