REGGIO EMILIA – Dal parco del Popolo – i Giardini pubblici aperti intorno alla metà dell’Ottocento sull’area della Cittadella estense rasa al suolo – dove si trovavano dai primi decenni del Novecento, le statue raffiguranti le Quattro stagioni stanno tornando nella loro sede storica: lo Stradone ducale, ora viale Umberto I, e qui saranno riposizionate.
Per poter essere trasferite, le rappresentazioni di Primavera, Estate, Autunno e Inverno vengono pulite e inserite in speciali telai per il sollevamento con auto-gru, munite di imbragature, ancoraggi e fasciature adatti alla loro massima protezione e ad evitare sollecitazioni.
La statua della Primavera è la prima ad aver ripercorso i tre chilometri dal parco del Popolo a viale Umberto I, e sarà seguita nei prossimi giorni dalle altre tre.
Una volta appoggiate lungo il viale, all’altezza dei rispettivi basamenti in fase di ultimazione, le sculture verranno isate e installate, e sarà quindi completato il restauro. La conclusione dell’intervento nel suo complesso è prevista entro agosto.
Significative le dimensioni: le statue sono alte circa 2 metri, i piedistalli anch’essi originali circa 1,7 metri, per un totale di 3,7 metri di quota per ciascuna opera, al netto dei basamenti.
Scolpite con riconosciuta maestria (l’autore è incerto se non ignoto) in pieno Settecento utilizzando marmo di Verona, le Quattro stagioni, ovvero il loro restauro e riposizionamento, rientrano nella riqualificazione e valorizzazione del viale Umberto I, parte della Passeggiata Settecentesca così come indicata dal Progetto Ducato Estense, finanziato dal ministero della Cultura e realizzato dal Comune di Reggio.
A seguito di verifiche storiche che hanno consentito di ricostruire la loro antica collocazione lungo lo Stradone, le statue saranno poste tra gli obelischi e le fontane.
Come si legge nel progetto: “Si prevede di posizionare le quattro statue con relativi piedistalli, così com’era in origine, sull’asse immaginario che congiunge gli obelischi e che passa esattamente nel centro delle fontane”.
Seguendo l’impianto originario, la disposizione delle statue sarà perciò, per entrambi i lati del viale:
• Obelisco
• Statua
• Fontana
• Statua
• Obelisco
Nella planimetria, i punti arancioni indicano la collocazione delle quattro statue
Riguardo la disposizione precisa delle Stagioni nelle posizioni individuate, la letteratura e le fotografie storiche custoditi negli archivi cittadini non danno evidenza della specifica ubicazione di ogni singola statua.
Si può supporre che le statue, all’epoca, fossero disposte seguendo la logica di rapporto fra le stagioni e i punti cardinali, secondo la reciproca relazione equinoziale o sostiziale.
Pertanto, posto l’Inverno a nord/ovest (nei pressi dell’attuale chiesa del Buon Pastore), si prosegue in senso orario con la Primavera a nord/est (di fronte alla precedente, nei pressi dell’attuale scuola elementare Matilde di Canossa), l’Estate a sud/est (nei pressi dell’ospedale Spallanzani e quindi opposta all’Inverno) e l’Autunno a sud/ovest (quindi opposto alla Primavera).
In questo modo, sul lato est del viale si vengono a trovare Primavera ed Estate, con i volti rivolti a 45° verso le fontane, come a guardarsi reciprocamente. Analoga osservazione si può fare per l’Autunno, mentre l’Inverno risulta avere lo sguardo abbastanza frontale. Ovviamente, il fronte di ciascuna statua sarà posizionato verso l’asse di viale Umberto I.
La storia
Tra le fonti storiche significative sulle statue delle Quattro stagioni, lo studio di Antonio Cremona Casoli, Le statue dello Stradone fuori Porta Castello trasportate nei giardini pubblici, pubblicazione a cura del Municipio di Reggio Emilia del 1932, in cui è descritto “ …quell’antico passeggio cittadino, e della Villa Ducale di Rivalta…”. Al capitolo “Il dono di Ercole III” si legge:
“ …di queste elargizioni del Duca è anche memoria nel ‘libro grosso rosso’ del nostro Comune, ora presso l’Archivio di Stato. In esso ebbero l’onore di venir inserite la lettera 10 ottobre 1788 al Duca Ercole III° d’Este-Cybo, colla quale il Priore e gli Anziani lo ringraziavano di aver ordinata l’erezione del ponte sul Crostolo e del delizioso stradone, e del dono ha fatto delle quattro grandi statue in marmo e delle pioppe cipressine, e la risposta del Duca del 21 ottobre stesso da Sassuolo. Le quattro statue si pensò dapprima di destinarle ad ornamento del nuovo ponte – ‘secondo la direzione che ne darà il commissario ingegner Bolognini’ – forse a capo di ogni testata di esso; ma poi vennero molto meglio collocate nel mezzo dei prati fiancheggianti i viali centrali dello stradone e limitati dai due viali estremi, ed erano accompagnate da quattro guglie, ciascuna alle estremità, e da due vasche nel mezzo con piramide di pietre greggie, schiume e scorie, sormontate da un vaso di marmo di forma classica con finto fogliame di jucca”.
Le quattro statue furono dunque un dono del duca Ercole III d’Este alla città e, tolte dalla Reggia di Rivalta dove probabilmente erano state sistemate su una terrazza ora scomparsa, furono date esplicitamente per ornare il nuovo Stradone, progettato dall’architetto e ingegnere Ludovico Bolognini, incaricato dal duca, e autore fra l’altro della Sala del Tricolore (all’epoca Archivio comunale), del complesso del San Lazzaro e della strada e passo del Cerreto.
L’artista che scolpì le statue è di fatto sconosciuto, anche se alcune ipotesi lo individuano in Giuseppe Re da Castelvetro (Modena) o in Giambattista Bolognini il giovane, zio di Ludovico.
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