REGGIO EMILIA – La ricerca delle mascherine è diventata ormai un’ossessione. Sono poche le farmacie che sono riuscite a procurarsene. E si è scatenata un’ondata di proteste per i prezzi più elevati.
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Caccia alle mascherine che non si trovano e proteste sui social per i prezzi praticati da alcuni farmacisti che sono riusciti a procurarsene. Il prezzo preso a riferimento da tutti è quello annunciato dalle Farmacie comunali Riunite per gli stock di mascherine chirurgiche forniti dalla reggiana Nuova Sapi e dalle ditte a lei collegate: 90 centesimi di euro. Ma la produzione non è ancora a regime e la precedenza va alle strutture sanitarie e ai lavoratori delle aziende che si occupano delle produzioni essenziali.
C’è chi trova ancora mascherine presso qualche farmacia, ma denuncia prezzi superiori, inviandoci uno scontrino come questo, di 2 euro e 20, con un totale di 11 euro per una confezione di cinque mascherine. Una speculazione? “I farmacisti, quando riescono, si riforniscono presso i rivenditori e devono accettare il loro prezzo2, dice Giuseppe Delfini, presidente di Federfarma Reggio, il sindacato delle farmacie private e titolare della farmacia di Ciano d’Enza. “Sicuramente c’è chi ne approfitta – dice Delfini – ma non credo che i farmacisti abbiano praticato ricariche di prezzo speculative. Se ci fossero abusi, comunque li condannerei sicuramente”.
Dello stesso avviso il presidente dell’Ordine dei farmacisti, Alexan Alexanian, con farmacia a Bagnolo in Piano. Anche lui parla di rincari all’origine e si dissocia da eventuali speculazioni. Invita però anche a distinguere fra semplici mascherine chirurgiche e mascherine FFP2 o FFP3, quelle ad alta protezione per il personale medico, che già prima di questa emergenza avevano prezzi all’ingrosso largamente superiori ai 10 euro l’una.
Gian Piero Del Monte
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