REGGIO EMILIA – Un altro incendio, il quarto dallo scorso 6 dicembre. Un raid dal sapore di beffa oltre che di sfida. Sì, perché le fiamme sono state appiccate ieri sera, dopo che la questura aveva reso note le denunce nei confronti di due ragazzini, appena 13enni, individuati come gli autori dei precedenti roghi.
Che ad agire siano stati gli stessi due giovanissimi è tutto da verificare. Non è da escludere che la firma possa essere di altri componenti della banda di minorenni, che da mesi imperversa nel quartiere della Canalina. Ma potrebbero esser state altre mani, forse per spirito di emulazione.
I vigili del fuoco sono giunti sul posto poco dopo le 21: a bruciare ancora una volta un cassonetto dei rifiuti, nel cortile della scuola, sempre davanti all’ingresso principale. Questa volta le fiamme hanno interessato anche le transenne gialle di materiale plastico poste nei pressi della vetrata di accesso all’istituto che era stata danneggiata nelle scorse settimane.
A intervenire anche due volanti della polizia. E’ proprio la questura che si sta occupando del caso e che – attraverso gli investigatori della squadra mobile – era giunta all’identificazione e alle denunce dei due presunti autori dei primi tre incendi. Ora, nella zona potrebbe essere predisposta una sorveglianza per cercare di cogliere sul fatto i vandali nel caso decidessero di proseguire con i propri atti.
C’è un altro episodio, inquietante, che potrebbe essere collegato: ieri un’insegnante della Dalla Chiesa, all’uscita da scuola, si è trovata la propria auto, in sosta in via Rivoluzione d’Ottobre, con una fiancata rigata probabilmente da un chiodo o da un cacciavite e con una gomma tagliata. Pezzi di un puzzle di teppismo e di disagio che crea inquietudine e apprensione.

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