REGGIO EMILIA – Lo scenario è sempre meno fantascientifico. I primi decolli di veicoli elettrici per spostamenti in ambito urbano o interprovinciale sono già avvenuti in Italia. Voli sperimentali, legati a studi di fattibilità, uno dei quali interessa l’aeroporto Marconi di Bologna dove è previsto entro due anni il primo vertiporto dell’Emilia Romagna.
Si chiama così l’infrastruttura utilizzata dai velivoli elettrici, simili a grandi droni, in grado di trasportare fino a cinque persone, compreso il conducente. “Aerotaxi”, che oltre a spostare persone rappresentano un’opportunità per il mondo della logistica. “Mobilità aerea avanzata”, viene etichettata così dall’Enac.
L’Ente nazionale per l’aviazione civile include anche Reggio Emilia nell’elenco delle città dove questo tipo di servizi potrebbe diventare realtà nel breve-medio termine. Piccoli mezzi che hanno bisogno di piccoli scali. L’aeroporto di Reggio sarebbe adeguato per allestirne uno. La vicinanza a luoghi di interesse è una delle condizioni previste dal piano dell’Enac e nel caso reggiano nei paraggi si trovano il centro storico, la stazione Mediopadana e il casello dell’autostrada.
Già diversi mesi fa una società, con sede a Carpi, specializzata in spostamenti aerei a corto raggio e a bassa quota ha fatto un sopralluogo al Campovolo, mettendosi in contatto con la Società Aeroporto srl. Il presidente Paolo Rovatti, sentito da Tg Rggio, sottolinea la totale disponibilità ad aprirsi a questi nuovi progetti, inquadrandoli come un potenziamento delle attuali attività. “La manutenzione degli elicotteri – dice – è tra quelle esistenti che potrebbero entrare in sinergia”. Uno snodo per decolli e atterraggi verticali di taxi volanti contribuirebbe all’autosostentamento della società oggi in saluto grazie alla presenza della Rcf Arena.
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