REGGIO EMILIA – In epoca di covid, virus che rischia di compromettere fortemente il futuro del mondo del ballo, c’è chi pensa di riaprirequello che ne è stato uno dei templi. A vent’anni dalla chiusura, la discoteca Marabù tornerà ad essere un luogo per la musica e l’intrattenimento.
L’inaugurazione del locale risale all’ottobre del 1977, con la sua grande scritta luminosa a fare da punto di riferimento sulla via Emilia. Quell’insegna, da tempo rimossa, verrà ricreata tal quale e campeggerà nuovamente, per segnare il nuovo corso del Marabù. E’ uno dei dettagli di un progetto che al momento è per metà un sogno nel cassetto.
Un ritorno agli antichi fasti è l’obiettivo di Claudio Campani, l’imprenditore del settore delle concessionarie auto, che all’inizio di agosto ha acquistato la struttura e l’ampio piazzale annesso. Nel giro di breve ha dato il via ai primi lavori. Consiste principalmente in una bonifica l’intervento in corso. Per anni questo edificio, diventato un pezzo di archeologia dell’industria del divertimento, ha fatto da giaciglio per persone senza fissa dimora.
Una gran quantità di rifiuti, materassi, stracci sono rimossi e raccolti da mini ruspe, smaltiti assieme a vecchi poster e manifesti coi ritratti degli ultimi gruppi e cantanti che si sono esibiti sul palco. Anche le parti esterne avvolte dalla vegetazione, oltre che da spazzatura, sono state ripulite.
Le opere preliminari prevedono l’installazione di una nuova recinzione, di lampioni della luce e di un sistema di allarme, in modo da evitare occupazioni da parte di estranei. Una volta messo in sicurezza il tutto, la ristrutturazione potrebbe partire già dalla prossima primavera. Molto dipenderà anche dall’evoluzione dell’epidemia di coronavirus, così come dalle opportunità che l’amministrazione comunale potrà concedere a livello urbanistico. Oltre che una discoteca, la cui formula dovrà essere comunque innovativa, lo stabile si presterà ad ospitare spazi commerciali.
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