REGGIO EMILIA – “Siamo venuti a vedere la balena, sono due anni che aspettiamo”. La valenza dell’inaugurazione del nuovo museo di Reggio è tutta in questa frase. ‘Sono due anni che aspettiamo’. C’è l’idea di un evento che coincide sì con un diverso allestimento, con un nuovo luogo di cultura, ma soprattutto, adesso, con il ritrovarsi finalmente attorno a un luogo simbolo per i reggiani. Chi, grande o anche piccolo, non annovera, nella sua primissima infanzia, una visita qui assieme alla propria classe?
E’ stato insomma come far visita a una casa di amici ristrutturata. Una festa fatta di famiglie, di bimbi e anziani reggiani, ma ovviamente anche di appassionati ed esperti non solo del nostro territorio.
Da museo ad archivio collettivo a disposizione di tutti. L’idea progettuale è di Italo Rota che si è divertito a spaziare nel tempo e nei linguaggi pensando uno sviluppo affascinante tra scienza e arte assieme alla direzione dei Musei civici e una squadra di conservatori, ricercatori e curatori delle collezioni: la Lazzaro Spallanzani e la Gaetano Chierici, le collezioni di Archeologia con il Portico dei Marmi, il Chiostro e lo spettacolare Atrio dei Mosaici, le raccolte di Zoologia e Anatomia.
Oggi la visita del presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Ad accoglierlo il sindaco Luca Vecchi e l’assessora alla cultura Annalisa Rabitti.
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