REGGIO EMILIA – Nei primi cinque mesi del 2023 i carabinieri hanno arrestato o denunciato 110 persone per atti persecutori e maltrattamenti in famiglia, 12 per violenza sessuale. Un aumento considerevole, dunque, per le violenze di genere, con l’ipotesi di reato da cosiddetto “codice rosso”.
Nel contempo, l’Arma reggiana ha visto al suo interno un importante incremento di personale femminile in servizio che, con 8 marescialli e 31 carabinieri, fornisce un valido contributo specialmente nella gestione di questo tipo di reati. Per favorire la denuncia da parte delle vittime è stata inoltre realizzata, in collaborazione con l’associazione Soroptimist, la cosiddetta “stanza tutta per sé” dove operano 39 donne in divisa appositamente preparate.
Di questo e dell’attività svolta dall’Arma dei carabinieri ha parlato il colonnello Andrea Milani alla nuova prefetta Maria Rita Cocciufa che nelle scorse ore ha fatto visita alla caserma di corso Cairoli. Nei primi cinque mesi di quest’anno sono stati 107 gli arresti per vari delitti, 1.208 le persone denunciate per molteplici reati tra cui omicidio (1), rapine (43), furti (77), truffe e frodi informatiche (193), reati di spaccio di stupefacenti (43), estorsioni (4) e violenze sessuali (12).
Fronte caldo sicuramente quello della litigiosità e delle violenze tra le mura domestiche: oltre ai 110 codici rossi, anche 126 persone arrestate e denunciate per lesioni personali, 17 per percosse e 64 per minacce. Relativamente al fenomeno del bullismo e i reati correlati, una decina sono stati i minori segnalati al Tribunale per i Minorenni di Bologna: i reati vanno da minacce, lesioni personali, rapine e danneggiamenti.
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