REGGIO EMILIA – Stando alla legge, la Prefettura avrebbe avuto dieci giorni di tempo per convocare le parti. Con un po’ di ritardo, la data dell’incontro è stata comunicata. Si confronteranno l’11 maggio i vertici dell’Azienda Ausl e i medici di famiglia. Anche se quest’ultimi, rappresentati dal sindacato Fimmg, hanno chiedono di anticipare. Questo perché urgenti sono i nodi da sciogliere. A partire dall’annosa questione delle prescrizioni. La direzione generale dell’azienda è chiamata a obbligare gli specialisti ospedalieri a farsi carico delle ricette di loro competenza.
Al paziente verrebbero evitati giri e attese inutili. Contemporaneamente sarebbe meno distorto il conteggio delle richieste che vengono imputate ai dottori. Che chiedono inoltre agli specialisti di redigere i certificati di malattia Inps. Meno burocrazia significherebbe più tempo da dedicare ai pazienti, in particolare a quelli cronici, che sono i primi a rimetterci, sottolinea in sindacato.
In assenza di risposte concrete, potrebbe scattare lo sciopero delle ricette. Con tanto di avviso nelle sale d’attesa degli ambulatori a indicare il rifiuto dei medici di base di trascrivere esami o farmaci raccomandanti dagli specialisti di ospedali e cliniche convenzionate.
La condivisione delle cartelle cliniche tra medici di famiglia e pronto soccorso e maggiori risorse assegnate alla medicina territoriale, sono altre richieste sul tavolo.