REGGIO EMILIA – Nella prima puntata abbiamo ripercorso in un servizio le vicende urbanistiche dell’area dell’ex Gasometro. Oggi vediamo come si arrivò alla decisione di costruire il parcheggio multipiano di via Pansa e quale è stata la parabola di questo impianto.
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Il 2 dicembre 2002 la Giunta del Comune di Reggio approvò la convenzione urbanistica per l’intero comparto dell’ex Gasometro. Tra gli oneri posti a carico di Recos, la società proprietaria dell’area titolare del progetto Business Park, vi era l’impegno a costruire e cedere al Comune un parcheggio su tre piani a servizio della città. Il parcheggio fu inaugurato il 13 ottobre 2007.
Il parcheggio era a pagamento ed era gestito da Act. Il servizio di guardiania copriva la fascia dalle 6 alle 24, nelle ore notturne venivano eseguiti 5 passaggi di controllo. Si riteneva a quel tempo che la dotazione di posti auto a servizio del centro storico fosse insufficiente e che un parcheggio a pagamento collocato fra la circonvallazione cittadina e il tribunale sarebbe stato molto appetibile. Presto fu chiaro che non era così.
Il parcheggio di via Pansa restava regolarmente vuoto almeno per metà, se non di più. Gli incassi annui si fermavano a 30mila euro e non bastavano a coprire le spese. Nel 2011 il parcheggio passò in gestione al Consorzio Tea, che cessò il servizio di guardiania. Nel 2013 la struttura fu parzialmente chiusa, con il Piano sosta del 2015 il parcheggio divenne gratuito. Questa scelta, anzichè far crescere il numero degli utenti, finì per alimentare i fenomeni di occupazione abusiva e di spaccio. Quest’anno l’impianto è stato oggetto 5 volte di sgomberi e pulizie straordinarie. La manutenzione costa al Consorzio Tea circa 25mila euro all’anno.
Guarda la prima puntata della nostra inchiesta
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