REGGIO EMILIA – La salute sempre più vicina a casa e sempre più attenta ai bisogni dei cittadini. L’inaugurazione della nuova casa della Medicina dello sport e il ritorno in città degli ambulatori specialistici, ospitati nella Rsa di Albinea, dopo la chiusura della struttura di viale Monte San Michele, vanno nella direzione di aumentare l’offerta della Casa di Comunità Ovest, la prima aperta a Reggio, con una spiccata attenzione per le persone fragili, anziani e pazienti cronici. Nei 600 metri quadri di proprietà dell’Istituto per il sostentamento del clero, che ha curato anche la ristrutturazione, sono stati ricavati 12 ambulatori per le visite di medici specialisti convenzionati ed è stata collocata l’intera attività del Servizio di Medicina dello Sport e prevenzione cardiovascolare con al suo interno anche una palestra. L’inaugurazione è stata anche una prima occasione da parte delle autorità presenti per ringraziare per l’appassionato lavoro svolto in questi anni complessi per la sanità, dal Covid in poi, Cristina Marchesi, la direttrice generale dell’Ausl che il 31 gennaio andrà in pensione. “Qui sotto avevamo già una struttura, oggi si completa la nostra programmazione. Il 31 gennaio è vicino, chiudere con queste inaugurazioni è il modo migliore”, dice.
La nuova sede consentirà di potenziare ulteriormente l’attività della Medicina della sport. Dopo il Covid, sono in ripresa i certificati di idoneità rilasciati 7000 a minori, 700 ad adulti e 350 a persone con disabilità, ma sempre di più il centro reggiano è promotore di progetti speciali e innovativi per diffondere e consentire la pratica sportiva anche in soggetti fragili, grazie anche a importanti donazioni come quella del Circolo Rotary Val Secchia che ha permesso l’acquisto di uno strumento per fare test ergometrici a pazienti che per patologia non sono in grado di utilizzare gli arti inferiori.