REGGIO EMILIA – Dal 4 all’8 settembre tornerà in città la “Giareda”, evento caratterizzato ogni anno da iniziative commerciali, culturali e religiose nel centro città. La nascita di questa manifestazione risale a 420 anni fa.
La prima edizione, infatti, risale al 1601 come grande fiera di maggio, per celebrare il primo miracolo attribuito alla Madonna. A fine aprile dell’anno 1596 il giovane sordomuto Marchino riacquistò la parola e l’udito dopo aver pregato davanti a un’immagine della Vergine dipinta sul muro dell’orto del convento dei Servi di Maria. L’evento straordinario portò all’edificazione della basilica della Beata Vergine della Ghiara, che prese il nome da quello che era il vecchio corso del Crostolo, il cui letto era stato deviato più a ovest nel 1226.
Nel 1619 l’immagine miracolosa della Vergine fu traslata nella basilica. Mentre le famiglie nobili della città, il clero e le corporazioni di arti e mestieri facevano a gara nel decorare gli interni dell’edificio religioso, commissionando opere ad artisti come Lionello Spada, Alessandro Tiarini, il Guercino, Palma il Giovane e Ludovico Carracci, cresceva sempre più il richiamo della fiera con cerimonie religiose e divertimenti di carattere profano, sfilate di carri e macchine trionfali, fuochi d’artificio. La corte ducale si trasferiva da Modena a Reggio Emilia durante gli otto giorni della manifestazione, che nel Settecento si estese a tutto il mese di maggio.
La sua fama fu tale che perfino lo scrittore francese Stendhal, dopo vari soggiorni in città a inizio Ottocento, invitò “a visitar Reggio in tempo di fiera” preferendola a Parma e a Modena. Ma nel 1861 una eccezionale nevicata fuori stagione in quel fine maggio devastò i banchi e le tende allestiti nel corso della Ghiara, oggi corso Garibaldi. La fiera fu abbandonata e l’anniversario del miracolo ricordato solo con luminarie e processioni.
La “Giareda” è rinata il 6 settembre 1980, in un mese considerato meno esposto a fenomeni metereologici avversi. E quest’anno è il 420° anniversario dalla sua istituzione.
Gian Piero Del Monte
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