REGGIO EMILIA – “Crediamo che l’abolizione della guerra sia una urgente necessità. Questo è il lavoro culturale di Emergency. non ne possiamo più di vedere questi pezzi di umanità sofferenti che vanno a morire per questa malattia stupida e folle”. Gino Strada sarebbe stato l’ospite della serata inaugurale, lui era Emergency e proprio a lui Il sindaco di Reggio Emilia avrebbe consegnato la copia del Primo Tricolore. Gino Strada (scomparso lo scorso 13 agosto) sarò il grande assente del primo festival che porta il nome dell’associazione umanitaria da lui fondata ma la sua presenza sarà ovunque nella tre giorni del fine settimana a Reggio Emilia. Tre giorni di incontri, trasmessi anche in streaming sui canali Emergency, su salute – uguale e diseguale – ma anche guerra con l’analisi e le testimonianze della crisi in Afghanistan, migrazioni, lavoro, scienza, ambiente. Il filo conduttore di tutta la rassegna sarà “La cura”
“La cura come diritto la cura come diritto, come valore, come azione collettiva. Il tema sarà declinato attraverso i dialoghi sulla attualità, poi con le Emergency Stories, infine Domande per pensare”, spiega l’autore Federico Taddia.
Tra gli ospiti tanti i giornalisti, da Corrado Formigli, a Marianna Aprile, Giuliano Battiston, Massimo Bernardini a Francesca Mannocchi e molti altri, poi gli scrittori Simonetta Agnello Hornby e Paolo Giordano. In questa edizione del festival anche l’attore Marco Paolini, l’immunologa Antonella Viola; i filosofi Michela Marzano e Telmo Pievani; Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna ed ex europarlamentare; la virologa Ilaria Capua, oltre al teologo Vito Mancuso. “Una tre giorni intensa, viva, vivace, necessaria, per prenderci cura del presente che stiamo vivendo“, chiosa Taddia.
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