REGGIO EMILIA – Non c’erano solo le bandiere ucraine giallo-azzurre in piazza Prampolini alla manifestazione promossa da Cgil-Cisl e Uil a favore della pace e per condannare l’attacco militare russo. Ne è spuntata anche una con i colori rosso e nero e con lo stemma di Pravyi Sektor (letteralmente “settore destro”), movimento politico e organizzazione paramilitare ucraina di estrema destra, ultranazionalista che ha sostenuto nel 2014 il ribaltamento del Governo del proprio Paese, in funzione anti-russa.
A esporla è stata una donna di origine ucraina, che ha partecipato al raduno promosso dai sindacati insieme a diversi altri connazionali. Il simbolo è rappresentato da due mitra e da una spada. La bandiera è passata inosservata ai più. A intervenire, per chiedere che venisse rimossa, è stato Daniele Codeluppi di Reggio Emilia in Comune, il quale prima si è avvicinato alla donna che esponeva il vessillo per chiedere spiegazioni, poi non avendo ottenuto risposte ha fatto presente la questione agli organizzatori della manifestazione. La bandiera, dopo una discussione durata alcuna minuti, è stata poi rimessa in borsa.
Pravyi Sektor è stato coinvolto, insieme ad altre formazioni neonaziste, nell’assalto alla Casa dei Sindacati di Odessa nel 2014, in cui vennero bruciati vivi 48 attivisti antifasciti. Tra le figure di riferimento di questa organizzazione c’è Benito Mussolini. Comune e Provincia di Reggio Emilia, che hanno promosso una manifestazione per la pace in Ucraina domani alle 17 in piazza Prampolini, sono in allerta e vigileranno affinché non compaiano altri simboli di questi tipo.
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