Reggio Emilia: demolito in poche ore il sovrappasso di Cella. VIDEO

6 ottobre 2024 Manuela Catellani

E’ stata abbattuta l’impattante opera realizzata più di 20 anni fa e praticamente mai usata. Un intervento che i residente attendevano da tempo. Al suo postoun attraversamento pedonale protetto e un semaforo all’intersezione con via Cella all’Oldo, la piazzetta a Sud sarà riqualificata

REGGIO EMILIA – Sono le dieci: la passerella pedonale cade sulla via Emilia sotto i colpi delle grosse gru. Qualcuno, tra i tanti che si sono radunati ai due lati del cantiere, applaude. E’ il momento che più di ogni altro segna la storia della frazione cittadina di Cella, che per 24 anni ha convissuto con la presenza impattante del sovrappasso, realizzato per attraversare la statale in sicurezza, mai utilizzato e abbandonato al degrado. Un’opera che in una giornata è stata ridotta ad un ammasso di legno e ferro.

“Ridurranno il materiale in modo tale che possa essere trasportato, lo porteranno prima nella sede della ditta Fontanili che sta facendo il lavoro e poi verrà tutto conferito per il recupero, sia il legno che il ferro”, spiega ai nostri microfoni Ursula Montanari, dirigente del Servizio cura della città del Comune.

Si è partiti all’alba con l’allestimento del cantiere, la demolizione è cominciata dalla parte centrale della struttura, praticamente mangiata in pochi minuti dai mezzi di Fontanili. Più complesso e lungo l’abbattimento delle vele laterali, con la distruzione di quel che rimaneva delle scale mobili e del vano per un ascensore mai entrato in funzione. Sul posto il sindaco Marco Massari e l’assessora alla mobilità Carlotta Bonvicini. Gli agenti della polizia municipale hanno gestito la circolazione, dirottata su percorsi alternativi. La chiusura del tratto della statale interessato dall’intervento ha creato rallentamenti.

“La nostra intenzione è quella di riqualificare la pavimentazione, mettere degli arredi e poi mettere in sicurezza l’attraversamento pedonale con la realizzazione delle isole salvagente a protezione dei pedoni perchè comunque deve essere reso in sicurezza con l’opportuna illuminazione”.

A metà pomeriggio, in piedi non c’era più niente: il centro di Cella è tornato indietro nel tempo.