REGGIO EMILIA – Continua a tenere banco il tema della devianza giovanile anche alla luce delle ultime notizie che hanno visto la Questura denunciare 10 ragazzini protagonisti di scorribande in città, immortalate con i telefonini e poi diffuse dagli stessi giovanissimi sui social network. I reati contestati sono violenza privata e interruzione di pubblico servizio e riguardano un raid all’interno di un supermercato e il blocco di un autobus di Seta.
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“E’ una sfida non solo alle istituzioni, ai genitori, al mondo della scuola”. Una sorta di sfida non solo alle istituzioni, ma anche nei confronti del mondo adulto in generale. Il Prefetto di Reggio Iolanda Rolli interpreta così gli episodi sempre più frequenti di devianza giovanile. Un fenomeno che continua a tenere banco anche alla luce delle ultime notizie che hanno visto la Questura denunciare 10 ragazzini protagonisti di scorribande in città, scorribande immortalate con i telefonini e poi diffuse dagli stessi giovanissimi sui social network. I reati contestati sono violenza privata e interruzione di pubblico servizio e riguardano un raid all’interno di un supermercato e il blocco di un autobus di Seta. La Prefettura sta svolgendo un’azione di coordinamento tra le istituzioni e il mondo scolastico per monitorare questo fronte.
“In Prefettura abbiamo istituiti un tavolo di lavoro, stiamo lavorando sul fronte della prevenzione oltre che sulla repressione”, ricorda il Prefetto.
Esprime preoccupazione, ma non vuole sentire parlare di baby gang il sindaco Luca Vecchi: “Non ci sono baby gang che hanno il controllo del territorio, ci sono situazioni di fragilità che sfociano in fatti che conosciamo e su cui bisogna lavorare”.
I fatti recenti che stanno facendo discutere sono – come noto – la rissa all’esterno del centro commerciale I Petali e i ripetuti atti vandalici alla scuola media Dalla Chiesa.
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