REGGIO EMILIA – Con il progetto “un fiore sospeso” il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori ha voluto “ringraziare pubblicamente i cittadini che dimostrano di prendersi cura della città e dei suoi abitanti tramite scelte quotidiane nelle quali costruiscono relazioni, partecipazione e dimostrano la loro attenzione a migliorare il contesto in cui tutti viviamo”.
I ringraziamenti si sono poi estesi anche ad Andrea Verzellesi, titolare di un negozio di fiori in provincia che, durante l’imminenza della Pasqua, ha pensato di lanciare un’iniziativa che potesse rendere più belle le feste per le famiglie più povere. Ha quindi lanciato, appunto, “un fiore sospeso” riprendendo la famosa idea partenopea del caffè lasciato pagato per gli avventori e decidendo di proporre ai cittadini la possibilità di effettuare piccole donazioni che potessero poi trasformarsi in acquisti di fiori da regalare il giorno di Pasqua alle famiglie più povere seguite dalle Caritas.
Oltre a metterci del suo, vendendo a un prezzo ribassato le piantine fiorite di calancole, oltre a confezionare ogni piantina con una cura particolare per far arrivare un messaggio di bellezza nelle famiglie destinatarie, ha diffuso la sua idea ai clienti e sui social e ne è nato un successo inaspettato. L’obiettivo era raggiungere le 120 calancole da consegnare con il pranzo di Pasqua alle persone seguite dalle tre mense Caritas della città, ma i cittadini che hanno risposto all’appello sono stati molti di più e alla fine hanno regalato ben 298 piante fiorite: 133 tramite le mense della Caritas diocesana, 60 tramite la Caritas di Boretto, 25 con la Caritas di Albinea, 70 alle famiglie seguite dalla Caritas della chiesa Sacro Cuore di Baragalla, 10 tramite la Comunità di Sant’Egidio di Reggio Emilia. Le richieste sarebbero state ancora di più ma hanno dovuto smettere di accettare donazioni perché il loro fornitore di calancole aveva finito i fiori che poteva consegnargli.
“Con la consegna di una pergamena con l’immagine del Primo Tricolore – ha detto Iori – ringrazio Andrea e, tramite lui, tutti i cittadini che hanno donato qualche euro per far arrivare una carezza nelle case più povere della città. La mia viva speranza è che questo esempio possa servire per aiutare altri esercenti a proporre attività analoghe e magari far nascere ‘il gelato sospeso’, ‘la pizza sospesa’, ‘il libro sospeso’ e tanto altro ancora. Potrebbero sembrare banalità ma, per una famiglia che non riesce ad arrivare alla fine del mese, poter acquistare certe cose può diventare determinante per sentirsi ancora parte della società”.
Per proseguire su questa attività, si invitano i cittadini a segnalare coloro che, anche in piccole azioni, contribuiscono a migliorare la nostra città e a prendersi cura degli altri: matteo.iori@comune.re.it













