REGGIO EMILIA – Da giorni tiene banco, a livello nazionale, il dibattito sulle strade urbane regolate dal limite di velocità dei 30 km/h. Bologna, da martedì scorso, le ha estese a tutta la città e lo stesso progetto riguarda anche la nostra città.
La differenza è che da noi il cambiamento è stato graduale. Lo prevede il piano della mobilità sostenibile. L’area attorno all’esagono coinvolta corrisponde a quella colorata di verde nelle carte approvate lo scorso maggio dal Comune, che si è dato tempo fino al 2033 per completare l’ampliamento a macchia d’olio delle zone, includendo in pratica tutte le aree residenziali. Tra i quartieri non ancora raggiunti ci sono Canali e in parte Buco del Signore.
D’altra parte, Reggio è precursore su questo tema: risale infatti al 2005 l’introduzione, circoscritta al centro storico, del limite che impone di andare quasi a passo d’uomo. Quello dei 50 km/h resterà solo sugli assi viari principali come la circonvallazione e viale del Partigiano. Arterie che saranno monitorate da autovelox, come deterrente per gli utenti della strada dall’acceleratore facile.
A proposito di occhi elettronici puntati sulle targhe, una novità riguarda la Ztl del centro storico. Finora tenuta sotto controllo da telecamere posizionate nei varchi d’ingresso, la zona a traffico limitato sarà presto sorvegliata anche nei varchi in uscita. Nel complesso, sono una quindicina, spesso si tratta di vie a senso unico. Ognuno di questi punti sarà dotato di occhio elettronico. L’infrastruttura servirà a stanare coloro i quali sono in possesso di un permesso temporaneo per accedere alla Ztl. La multa scatterà qualora dovessero andarsene dopo l’orario limite.
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