REGGIO EMILIA – Le speranze, le risorse, le fragilità di chi ha tra i 13 e i 20 anni. E cioè di chi più ha patito le conseguenze della solitudine del lockdown; di chi, in questi mesi, si è trovato spesso al centro delle cronache, accostato ai termini “disagio giovanile”. Saranno fatti di tutto questo i due giorni dei primi “Stati generali degli adolescenti e dei giovani” della Regione, e sarà Reggio ad organizzarli e ad ospitarli. Il 30 novembre e il primo dicembre al teatro Cavallerizza le voci degli esperti si alterneranno a quelle dei ragazzi e a quelle delle istituzioni. Il sistema sociale ed educativo di Reggio lavora da un anno a questi Stati generali, e dal 4 ottobre ha iniziato una serie di seminari cui stanno prendendo parte centinaia e centinaia di insegnanti. Si partirà anche da lì, nella prima giornata di lavoro, cui parteciperanno lo psicoterapeuta Matteo Lancini, presidente della Fondazione Minotauro, e Andrea Marchesi, docente di Pedagogia dell’università Bicocca.
“Ci arriviamo avendo lavorato in questi mesi con azioni molto concrete come dieci cantieri sportivi che hanno dato opportunità ai ragazzi, e tutto il progetto degli educatori di strada in diversi quartieri della città”, dice l’assessore alla scuola e ai giovani del Comune di Reggio Raffaella Curioni.
Verranno composti 10 tavoli di lavoro che si metteranno all’opera in diversi luoghi della città e da ciascuno uscirà un obiettivo da consegnare, il primo dicembre, ai rappresentanti politici.