REGGIO EMILIA – Pomeriggio di confronto tra i candidati a sindaco di Reggio nel pomeriggio nella Sala degli Specchi del Valli. L’incontro è stato organizzato da Unindustria e ha richiamato duecento persone. I candidati sono stati chiamati a esprimersi nel merito delle proposte dell’Associazione degli industriali reggiani. La presidente Roberta Anceschi ha introdotto i lavori, che sono stati moderati dal giornalista (reggiano) di Sky Tg24 Andrea Bonini.
Hanno partecipato al dibattito: Fabrizio Aguzzoli, Coalizione Civica; Fabio Aldegardi, Alleanza Civica (al posto della candidata Giuliana Reggio); Marco Massari, centrosinistra; Paola Soragni, Movimento per Reggio; Giovanni Tarquini, centrodestra e Gianni Tasselli, Reagire. Assente Rasbi Valdimir Sabìllon, Pane Pace e Lavoro
Reggio Emilia città attrattiva
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Reggio verso le elezioni: le richieste e le proposte di Unindustria ai candidati
Il discorso della presidente di Unindustria Roberta Anceschi
L’imminente consultazione elettorale per il rinnovo del governo municipale impone una riflessione sugli obiettivi da perseguire nella prossima legislatura.
Un quinquennio nel corso del quale gli attori economici e sociali di Reggio Emilia dovranno impegnarsi per accrescerne la competitività, l’attrattività e la qualità della vita.
Unindustria Reggio Emilia, in qualità di rappresentante unitaria dell’industria, partecipa alla creazione dei presupposti indispensabili per lo sviluppo economico, sociale e civile.
Un impegno che si realizza attraverso un rapporto continuo, dialettico e propositivo con enti e istituzioni.
Nella consapevolezza di ciò in queste settimane l’Associazione degli industriali ha consegnato a ciascun candidato Sindaco il documento intitolato: Reggio Emilia città attrattiva.
Un contributo di idee, per la definizione del Programma del governo locale, articolato su tre assi di intervento.
Con l’incontro di oggi diamo vita a un momento di confronto pubblico dedicato a temi che, nel loro insieme, concorrono a far sì che il sistema industriale reggiano continui a produrre ricchezza.
Una prospettiva che interroga tutti sul ruolo del capoluogo, sulle sue vocazioni e, infine, sulla sua collocazione nella più ampia dimensione regionale e nazionale.
A questo proposito è indispensabile evidenziare che nei prossimi anni la nostra città è chiamata a elaborare e a dare contenuti alla sua nuova identità “mediopadana”.
In altri termini, deve trovare dentro di sé, nella sua struttura urbana e nel coraggio dei suoi imprenditori, le ragioni e le convinzioni per includere – valorizzandolo – il grande successo della Stazione Medio Padana.
Una realtà, quest’ultima, che può e deve diventare un progetto di lungo termine collocato all’interno di un percorso di crescita equilibrata e sostenibile.
Nell’organizzare le infrastrutture, gli insediamenti e i servizi che legano il nodo ferroviario al suo contesto urbano e territoriale, Reggio Emilia deve proporsi, innanzi tutto, come un attrattore di imprese.
Per essere tale deve diventare un luogo nel quale si intrecciano tra loro le abilità, i valori locali e le aperture globali di cui è portatrice l’industria.
La sfida che è davanti a noi è diventare una “periferia competitiva”, ovvero una realtà non accentrata, ma dotata di risorse, competenze e relazioni in grado di connetterla stabilmente al mondo.
È ben noto che in questi anni Reggio Emilia ha registrato trasformazioni profonde, sostenute tanto dalle politiche urbanistiche avviate dall’Amministrazione comunale, quanto dalle decisioni di investimento assunte da attori economici pubblici e privati.
Tuttavia, in questo complesso 2024, appare sempre più evidente la necessità di ulteriori trasformazioni fondate su una insostituibile visione strategica: Reggio Emilia deve essere, allo stesso tempo, il luogo dello sviluppo industriale e post‐industriale.
Ciò significa maturare la consapevolezza diffusa che il nostro territorio e le sue imprese sono in grado di sostenere con successo la sfida della innovazione.
È questo, infatti, il passaggio obbligato per conservare, trasformandola, tanto la reputazione accumulata negli anni, quanto il posizionamento competitivo stabilito all’interno delle Catene Globali del Valore.
Un posizionamento uscito rafforzato dalle crisi degli anni 2009-11 e, più recentemente, della pandemia.
Voglio ricordare, in proposito, che nel 2023 il sistema industriale reggiano ha prodotto ben 14 miliardi di euro di export segnando in tal moto un record storico.
In una prospettiva come questa possiamo affermare che lo sviluppo della nostra città, e del suo territorio, dipende anche e sempre più dalla sua attrattività.
Mi riferisco alla capacità di attirare risorse dall’esterno e di trattenere quelle più qualificate già presenti, siano esse investimenti produttivi, capacità imprenditoriali o capitale umano specializzato.
Un tema, quest’ultimo, centrale per il futuro locale, considerando sia il cosiddetto “inverno demografico”, sia la non meno insidiosa “fuga dei cervelli”.
L’insieme di quanto sin qui sinteticamente richiamato impone un’indispensabile azione di governo fondata su tre caposaldi strategici.
Il primo è costituito dall’Industria, ovvero Reggio Emilia città della Manifattura.
Il secondo è dato dall’Education, ovvero Reggio Emilia città della Conoscenza.
Il terzo, infine, attiene all’Abitare, ovvero Reggio Emilia città della Ospitalità.
Sono queste le tre aree tematiche sulle quali oggi ci confronteremo.
Sono questi gli elementi che, se opportunamente sviluppati in coerenza tra loro, permetteranno di costruire, negli anni, la Reggio Emilia Città Attrattiva richiamata nel titolo di questo nostro appuntamento.
Colgo questa occasione per formulare i miei migliori auguri a tutti i candidati, confidando in una forte e sentita partecipazione al voto da parte di tutti i nostri concittadini.
Riferendomi alla competizione elettorale dichiaro, da subito, che ci aspettiamo molto da chi prenderà le redini dell’amministrazione locale e che diamo a questa nostra attesa un senso di positiva speranza.
Ci aspettiamo molto perché, in una realtà come la nostra, è possibile fare molto e molto vorremmo fare insieme.
Il primo passo è nel confronto: la campagna elettorale può e deve essere il luogo privilegiato, intenso ed emozionante dove ragionare sul nostro domani.
Il nostro impegno di oggi è contribuire a far sì che lo sia veramente.