REGGIO EMILIA – Per quanto controversa, la storia del golf racconta che le sue radici sono scozzesi e che il più antico campo è quello di St. Andrews vicino a Edimburgo, dove si giocava già nel XV secolo. Le prime regole di questa sport risalgono al 1744. Dunque, uno sport antico ma che ancora oggi mantiene intatto il suo fascino.
Non solo esclusivo e costoso, il golf, specialmente quello giovanile, sta crescendo molto tra gare e circuiti anche nella nostra regione e nella nostra provincia. Per avvicinare i ragazzi a questo sport, che sviluppa da un lato la socializzazione e si pratica nei campi all’aperto, all’istituto San Vincenzo de Paoli in città, tra gennaio e febbraio si è sviluppato un progetto originale e unico nel suo genere curato dall’istruttore Enrico Vacirca, maestro titolare del Matilde golf club di San Bartolomeo, che ha interessato le classi quinte della scuola primaria. In concreto, si è trattato di tre lezioni durante le ore di educazione fisica.
E’ stato utilizzato materiale semplificato in fibra di vetro, adatto all’età e all’altezza dei ragazzi, con bersagli di varie forme e colori per rendere semplice e divertente la visualizzazione del gesto atletico e del percorso di gioco. Un metodo, ha spiegato il maestro Vacirca, che può insegnare ai ragazzi esercizi che stimolano la curiosità e l’interesse. Una disciplina che sviluppa la concentrazione e la pazienza per arrivare alla fine del percorso, che aiuta a riflettere su se stessi e i propri errori cercando di trasformarli in mosse vincenti.
Oggi l’attrezzatura è diventata alla portata di tutti e con poche centinaia di euro si può comprare il proprio set di mazze e giocare ovunque.
A marzo sono partiti i corsi collettivi per i ragazzi che hanno scoperto di amare il golf, organizzati nei fine settimana a San Bartolomeo e Masone. Il progetto scolastico, dopo una prima esperienza alla San Vincenzo, è pronto per essere ripetuto in tutte le scuole reggiane interessate.