REGGIO EMILIA – Il fenomeno è aumentato in questi ultimi due anni, cioè dopo l’introduzione della tariffa puntuale, in parte calcolata sulla base del numero dei ritiri dei rifiuti indifferenziati: più ne vengono raccolti, più l’utente paga. In città capita, dunque, di vedere bidoni o cassonetti stracolmi.
A gennaio, nel picco della quarta ondata, anche il personale di Iren addetto alle svuotature si è ridotto a causa di isolamenti e quarantene: la raccolta porta a porta è stata mantenuta, quella dei cassonetti stradali è stata più sacrificata. Ora, dice l’azienda, la situazione sta tornando alla normalità. Restano però alcune manifestazioni di inciviltà ormai sempre più frequenti: “Da un lato c’è il tema degli ingombranti, per il quale c’è un servizio gratuito specifico, che i cittadini non conoscono o bypassano – le parole di Carlotta Bonvicini, assessore all’Ambiente del Comune – In alcuni quartieri capita che ci siano abbandoni di questo tipo. L’altro fenomeno è quello dell’abbandono del rifiuto indifferenziato, che viene buttato nel cassonetto della plastica o in quello della carta o in prossimità”.
L’intervento tempestivo di Iren è un’arma a doppio taglio: l’azienda passa a ripulire l’area dove poi i rifiuti saranno nuovamente abbandonati. Le zone più critiche sono quella della stazione e il quartiere Santa Croce. La priorità del Comune è quella di sanzionare sempre di più. Lo possono fare la polizia locale, le guardie ecologiche volontarie e quelle di Legambiente. Poi, ci sono gli ispettori di Iren: due al momento, che entro la fine dell’anno diventeranno otto. “Dove ci sono abbandoni sistematici si va a vedere se ci sono utenze che non sono attive – ha detto Bonvicini – e a quel punto si incrociano i dati. Così abbiamo appreso che non c’erano persone registrate a Tari e questo comporta che non hanno mai ritirato il loro bidoncino e che il loro rifiuto indifferenziato lo conferivano in modo errato. In zona stazione abbiamo attivato nuove utenze”.
Nelle scorse settimane il Comune ha promosso un tavolo con tutti i soggetti che operano sul territorio proprio per pensare alle soluzioni per contrastare gli abbandoni. Nessun cambiamento in vista per quanto riguarda le modalità di raccolta dei rifiuti: “Il porta a porta è la modalità che ci ha permesso di aumentare notevolmente la raccolta differenziata e di sensibilizzare il cittadino – ha concluso – La soluzione in questo momento non è togliere i bidoncini, possono esserci delle modifiche, aumentare il numero delle ecostation e questo è già previsto”.
Reggio Emilia comune reggio emilia rifiuti abbandonati multe abbandono rifiuti Carlotta Bonvicini