REGGIO EMILIA – Culle vuote, ma non solo: negli ultimi 10 anni in Italia la popolazione di età compresa tra i 15 e i 34 anni é crollata: 750mila unità in meno. Un fenomeno che colpisce soprattutto il Centro-Sud, in particolar modo Calabria, Sardegna e Basilicata. Un calo che si spiega con un livello di denatalità preoccupante, ma anche con l’abbandono dell’Italia per andare a lavorare in Paesi europei più attrattativi.
Attenzione, però, perché al Nord, invece, si é registrato un incremento della popolazione della fascia di età in questione. Un fattore dovuto principalmente alla popolazione straniera e anche alla migrazione dal Sud.
In provincia di Reggio negli ultimi dieci anni i residenti di età compresa tra 15 e 34 anni sono passati da 108.052 a 111.287 con un aumento dunque di 3.235 unità, pari al +3%. Numeri che si spiegano con il fatto che il nostro territorio resta attrattivo in termini di lavoro.
Le province che, invece, hanno fatto rilevare l’emorragia più consistente di residenti giovani sono quelle del Sud Sardegna con un -25%, di Oristano (-23%) e Isernia (-21%).
Le vicine Modena e Parma hanno vissuto, per contro, aumenti anche più elevati rispetto a Reggio: rispettivamente del 5,7% e del 6,8%, ed é emiliana la provincia con gli incrementi di popolazione giovane maggiori, Bologna (+11,5%). Il quadro emerge da uno studio della Cgia, associazione artigiani e piccole imprese, di Mestre.