REGGIO EMILIA – “Nessuno ha la bacchetta magica, non aspettatevi miracoli”. Il messaggio lanciato ieri dal Prefetto Cocciufa è stato chiaro, ma per i residenti in zona stazione storica, l’arrivo dell’Esercito è comunque un segnale di speranza e di attenzione. Esasperati da piccola criminalità, spaccio, in particolare di crack, degrado e disagio, cantine occupate e bivacchi notturni, i 12 militari che adesso presidieranno in modo dinamico la zona, rappresentano una novità attesa cui aggrapparsi. Così, quando alle 13.26 sono arrivati a bordo di una delle tre auto in dotazione, c’erano già alcuni rappresentanti dei comitati e della politica locale ad accoglierli, come si conviene a un ospite particolarmente atteso.
A guidare l’operazione Strade sicure a Reggio Emilia, sarà il capitano del genio pontieri, Flavio D’Angelo, incaricato di coordinare anche i militari impegnati a Piacenza, Parma, Modena e Ferrara. Piacentino ed emiliano doc, intrattenendosi con i presenti si è detto molto fiero ed orgoglioso di poter dare il proprio contributo alla sicurezza di Reggio, provincia in cui risiedono anche alcuni suoi parenti. Dodici i militari che presidieranno la zona della stazione storica di Reggio, tutti appartenenti all’artiglieria contraerea, che si alterneranno in due turni quotidiani per garantire la loro presenza, tutti i giorni, dalla tarda mattinata alle prime ore della notte, la fascia oraria più critica secondo quanto definito dal Comitato per l’ordine e la sicurezza.
Esercito in stazione a Reggio Emilia: cosa potranno fare i militari. VIDEO
Il presidio però non sarà fisso, ma dinamico, con il contingente che si sposterà in diversi punti della zona della stazione storica. I militari avranno il compito di vigilare sulla situazione, ma potranno anche intervenire in caso di emergenza anche se per gli arresti si dovranno comunque coordinare con le forze dell’ordine, guidate nel caso dell’operazione Strade sicure, dalla Polizia.
L’arrivo dell’Esercito non è una novità assoluta per Reggio. L’ultima volta fu nel gennaio del 1991 durante la prima Guerra del Golfo contro l’Iraq di Saddam Hussein, quando i militari, come vedete in queste immagini storiche, furono chiamati a presidiare alcuni obiettivi sensibili. Intervento che si concluse al termine del conflitto, mentre stavolta i tempi sono indefiniti e dipenderanno dall’esito dell’operazione.
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