REGGIO EMILIA – La chiesa di San Giacomo in via Roma, a due passi dalla questura, sarà aperta solo in occasione delle celebrazioni liturgiche. La decisione del parroco, don Alessandro Ravazzini, è scattata ieri, dopo che lo stesso sacerdote si è confrontato in curia con il vescovo.
Una decisione sofferta, perché negli ultimi tempi, complice anche la malattia di Papa Francesco, erano aumentati i fedeli che entravano in chiesa durante le giornate per una preghiera o un momento di raccoglimento. Purtroppo, però, c’è stato anche chi approfittando dell’apertura del luogo di culto si è impossessato delle offerte, aprendo la cassetta che le custodiva. Gravi episodi, accaduti almeno due volte in pochi giorni e ripresi dalle telecamere. Videosorveglianza interna che ha filmato anche alcuni atti vandalici, fortemente irrispettosi, con la chiesa scambiata per un gabinetto.
Così, don Ravazzini è stato costretto a malincuore a decidere la chiusura di San Giacomo quando non ci sono momenti ufficiali di culto e ha affisso l’informativa che spiega le ragioni della decisione all’ingresso della chiesa. “Una chiusura – ci spiega il parroco – che speriamo possa durare il meno possibile. Ho già ricevuto la solidarietà degli agenti della polizia e domani andrò a presentare regolare denuncia”.
In base a quanto ricostruito dallo stesso sacerdote, guardando le immagini della videosorveglianza i furti e gli atti vandalici sarebbero stati compiuti da singoli individui, probabilmente persone che vivono in un contesto di marginalità sociale.
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