GUASTALLA (Reggio Emilia) – I finanzieri del comando reggiano hanno dato esecuzione, in mattinata, a una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale nei confronti di un imprenditore reggiano, Lorenzo Aldrovandi, con le pesanti accuse di frode fiscale e bancarotta fraudolenta.
L’attività ha preso origine dalla verifica fiscale avviata, nel 2019, dalla tenenza di Guastalla nei confronti di una società reggiana attiva nel settore dell’installazione di impianti idraulici, di riscaldamento e condizionamento con sede tra Guastalla e Reggiolo. Le successive indagini, coordinate dal sostituto procuratore Iacopo Berardi, hanno consentito di accertare come la ditta in questione, per mano dell’amministratore di fatto – estraneo all’assetto societario, ma in realtà unico ideatore del progetto – abbia conseguito illeciti risparmi d’imposta per circa 2 milioni di euro.
La società, in particolare, ha emesso tra il 2016 e il 2020 fatture per operazioni inesistenti a favore di altre attività delle province di Parma, Vercelli, Milano e Brescia per un importo complessivo di circa 6 milioni di euro. Lo sviluppo delle indagini ha fatto emergere ulteriori reati attribuibili sempre allo stesso Aldrovandi, sia come amministratore di fatto che come dominus di un’altra impresa dichiarata fallita dal tribunale di Reggio Emilia. Per quanto concerne quest’ultima società, secondo l’accusa Aldrovandi ha nascosto o distrutto tutte le scritture contabili e intascato circa 300mila euro, provocandone così il dissesto finanziario.
Già lo scorso ottobre, nel ramo della medesima indagine, i militari della tenenza di Guastalla avevano effettuato sequestri di beni immobili, disponibilità finanziarie e partecipazioni societarie per un valore di 2 milioni di euro.
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