REGGIO EMILIA – Nel pomeriggio sono arrivati all’aeroporto di Malpensa. Ora li attendono 10 giorni di quarantena prima di poter riprendere la normale vita reggiana, ma immaginiamo che questa famiglia non sia mai stata più contenta di così, e non solo lei. “E’ il mio compleanno – dice il primo cittadino di Reggio Luca Vecchi – e questa emozione che mi è toccata in regalo è tra le più forti di questi anni da sindaco”. L’amministrazione comunale ha giocato un ruolo fondamentale nel riuscire a far rientrare da Kabul una mamma di 27 anni e i suoi due bimbi di 3 e 5, un maschio e una femmina che frequentano i nidi e le scuole dell’infanzia di Reggio.
A inizio giugno erano tornati in Afghanistan per far visita alla nonna. Il papà, 32 anni, era rimasto in città per motivi di lavoro. L’uomo diversi anni fa era arrivato come richiedente asilo e poi ha chiesto e ottenuto il ricongiungimento con moglie e figli. E’ stato proprio lui, alla fine di agosto, a rivolgersi alle istituzioni reggiane, dicendo che la sua famiglia era rimasta bloccata a Kabul in seguito al golpe dei talebani. E’ scattata la macchina della diplomazia.
“Abbiamo, nei limiti delle nostre prerogative, monitorato l’evolversi del caso restando costantemente in contatto con la famiglia residente da tempo in città, ed in particolare con il padre – racconta Vecchi – Abbiamo informato fin da subito l’onorevole Graziano Delrio, il quale ha a sua volta interessato il ministero degli Esteri (Luigi Di Maio). Ringrazio l’ambasciata italiana a Doha e la questura di Reggio. Siamo felici che questi bambini possano tornare ad abbracciare i compagni di classe in un clima sereno e in una città a cui appartengono”.
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