REGGIO EMILIA – “Noi di Emergency lo sosteniamo da sempre: la guerra non è mai la soluzione; la guerra è il problema. E fino a quando l’uomo non sceglierà di rinunciare alla cultura della guerra, in ogni sua forma e dimensione, in ogni sua manifestazione e declinazione, l’esistenza stessa della vita degli esseri umani su questa terra sarà sempre più a rischio di finire”. Queste le parole lette ad alta voce nel corso della plenaria conclusiva del Festival di Emergency terminato ieri a Reggio, registrando il record di diecimila partecipanti. Un numero raddoppiato rispetto all’edizione del 2021.
Una staffetta emozionante e profonda delle voci più autorevoli di scrittori, scienziati, filosofi, giornalisti e esponenti del mondo contemporaneo che, insieme a Emergency , hanno provato a rispondere alla domanda come si può costruire un futuro di pace.
Gli ospiti e il pubblico si sono confrontati sui temi salienti che caratterizzano il nostro tempo: dai diritti umani alla politica internazionale, dall’ambiente fino ai processi migratori. Tra i momenti salienti del Festival l’annuncio a sorpresa dell’acquisto della nuova nave “Life Support” in partenza in autunno per fare attività di ricerca a soccorso nel Mediterraneo.
Gino Strada rivive sul palco grazie a Fresi e Silvestri. VIDEO












