REGGIO EMILIA – Era il 21 settembre 1977 quando, per iniziativa dell’allora vescovo Gilberto Baroni, nacque la Caritas diocesana con l’obiettivo di unire tutti, religiosi e laici, nell’assistenza ai bisognosi. Un lavoro che è stato portato avanti ogni giorno per 45 anni. L’anniversario è stato celebrato nella sede di via Adua, con una Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo Giacomo Morandi.
Così Andrea Gollini, direttore della Caritas diocesana: “Oggi rispetto ad un tempo la povertà è cambiata perchè purtroppo non è concentrata solo su alcuni gruppi, ma c’è un rischio di povertà generalizzato che riguarda anche le famiglie le persone che hanno una casa o hanno un lavoro”.
La Caritas odierna ha l’impronta di Don Luigi Guglielmi, che l’ha diretta dal 1992. Don Walter Rinaldi e Don Romano Zanni hanno creato i centri di ascolto, che oggi sono 46 in tutta la diocesi. Con Isacco Rinaldi è nato l’ambulatorio Caritas.
Afferma Isacco Rinaldi, direttore uscente della Caritas: “E’ un tempo che è cambiato moltissimo ma che ci ha obbligato a vivere la carità e il servizio ai più poveri aggiornando ogni giorno quello che facevamo, le nostre abitudini, partendo dai bisogni, dalle esigenze dei più piccoli, delle comunità e del mondo che stava cambiando”.
Poi le mense diffuse e le locande come luoghi di accoglienza. Mentre la pandemia ha costretto ad una evoluzione al sistema di assistenza, è già tempo di pensare alle nuove forme di contrasto alla povertà.
“Si tratta più che di avere interventi specifici per singole categorie come possono essere persone senza dimora, con cui noi come Caritas diocesana ci impegniamo, di essere più attenti e costruire comunità più solidali e capaci di farsi carico dei bisogni delle persone prima che scivolino in condizioni di povertà” conclude Rinaldi.
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