REGGIO EMILIA – E’ stata inaugurata ieri la prima Casa Arcobaleno di Reggio, una casa rifugio che sarà uno spazio sicuro e protetto creato da Arcigay Gioconda in collaborazione con il Comune di Reggio e Acer, dove accogliere le persone Lgbti+ in fuga da situazioni familiari o sociali di rifiuto e talvolta di violenza.
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Il 20 novembre ricorre il “Transgender day of remembrance”. La ricorrenza, istituita nel 1999 negli Stati Uniti dopo l’omicidio di Rita Hester, oggi viene celebrata con eventi in tutto il mondo per ricordare le vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender. A Reggio è stata l’occasione per un momento di festa nella sede di Arcigay Gioconda, all’interno del Circolo Arci Gardenia, con il taglio del nastro ufficiale della prima Casa Arcobaleno. La ‘casa-rifugio’ è stata intitolata allo scrittore correggese Pier Vittorio Tondelli, morto il 16 dicembre 1991. Potrà ospitare fino a quattro persone (due in accoglienza emergenziale e due in accoglienza a medio termine per 6-9 mesi) e si trova proprio nel quartiere Gardenia, nelle vicinanze della sede di Arcigay Gioconda. Le persone accolte troveranno non solo un alloggio che risponda ai bisogni primari immediati, ma anche supporto legale e psicologico e accompagnamento alla rete dei servizi della città, sia pubblici sia in collaborazione con enti e istituzioni come la Camera del Lavoro, fin dall’inizio partner di progetto.
In tutta Italia ci sono meno di 80 posti per aiutare le persone vittime di omofobia e violenza a causa del proprio orientamento sessuale e dell’identità di genere. Solo a Reggio, nel 2021, son state una ventina le persone che si sono rivolte ad Arcigay perché vittime di discriminazioni per il proprio orientamento sessuale o identità di genere. Per accedere alla casa sarà necessario contattare appunto Arcigay Gioconda: sono previsti alcuni colloqui per verificare che il servizio sia compatibile con le esigenze. Le persone ospitate firmeranno poi un accordo che delineerà il percorso da seguire e le regole di adesione.
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