REGGIO EMILIA – Da anni, ormai, alcuni luoghi di culto della città ospitano le celebrazioni liturgiche delle diverse chiese ortodosse. E’ il caso, tra le altre, della chiesa di San Giorgio in via Farini, dell’oratorio del Cristo e della chiesa di San Zenone, nella piazzetta omonima. Un’antica parrocchia, che risale almeno al XIII secolo, oggi accorpata a Sant’Agostino in cui si ritrova la comunità ortodossa di rito bizantino del Patriarcato di Costantinopoli. Ne fanno parte fedeli di diverse nazionalità dell’ex Unione Sovietica.
Qui è stata celebrata una funzione per pregare insieme contro la guerra. Il presbitero, di origine ucraina, Dmytro Yurji, durante la cerimonia ha ribadito che bisogna pregare tutti insieme: russi, ucraini, bielorussi, georgiani, perché non esistono differenze di nazionalità davanti a Dio e la guerra va sempre condannata. In chiesa erano presenti una trentina di donne e un paio di uomini. All’entrata ogni fedele ha riposto in un apposito spazio borse contenenti vestiti e generi di prima necessità da mandare alla popolazione ucraina. Su uno degli altari era stata invece posizionata una cassetta destinata alla raccolta degli alimenti.
I fedeli hanno pregato e discusso fra loro per quasi tre ore, tra simboli religiosi, bandiere con i colori del vessillo nazionale ucraino e candele. La comunità si è stretta in nome della pace. Poca la voglia di parlare, solo una donna originaria della Georgia si è fermata per raccontare il suo stato d’animo. “Io sono qui per esprimere la mia solidarietà all’Ucraina – ha detto una ragazza – perché sono georgiana e so benissimo cos’è la guerra. Anche noi nel 2008 abbiamo vissuto una guerra simile proprio contro la Russia. Bisogna stare tutti insieme, tutto il mondo unito per la pace, tutti insieme possiamo fare qualcosa”.
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