REGGIO EMILIA – Se ne parla da mesi. Non nelle riunioni di partito o sui giornali e neppure sui social, ma nelle conversazioni riservate e nelle chat su cui alcuni esponenti del Pd reggiano si scambiano opinioni e informazioni. La convinzione condivisa da chi fa parte di questa cerchia è che i tempi siano maturi per un rimpasto della Giunta Massari, con l’uscita di alcuni assessori e l’ingresso di nuove figure. Il rimpasto sarebbe necessario per rilanciare l’azione amministrativa, giudicata poco efficace su più fronti, dalla sicurezza al centro storico, dalla mobilità al rapporto con le categorie economiche. Tra i nomi da sostituire, vengono indicati quelli di amministratori scelti direttamente dal sindaco, come l’assessore alla Rigenerazione urbana Carlo Pasini e quello alla Cultura Marco Mietto. Qualcuno aggiunge l’assessore alla Cura della Città Davide Prandi. Nel mirino delle critiche c’è anche l’uomo più vicino a Massari, il capo di gabinetto Marco Pedroni.
Al di là dei nomi, la sostanza è che ci sono settori del Pd che esprimono un giudizio severo, per certi versi apertamente negativo, sull’azione amministrativa, e vorrebbero da Massari un cambio di passo, anche attraverso alcuni avvicendamenti nella squadra di governo. Un altro dato di fatto, però, è che il segretario provinciale del Pd, Massimo Gazza, ritiene che sia il sindaco a dover decidere. E Massari non ha intenzione di procedere a rimpasti. La tempistica a cui pensa Massari è invece quella di una verifica di metà mandato, alla fine dell’anno prossimo.
In Municipio si guarda ai malumori all’interno del Pd con un certo distacco. Si è consapevoli del rischio di deludere le aspettative, ma si è convinti di aver impostato un lavoro che con il tempo darà i suoi frutti. Non va dimenticato che Massari non è un uomo di partito: è un civico, non fa parte del gruppo dirigente del Pd e partecipa di rado alle riunioni del Pd. L’elezione diretta gli dà forza, ma l’autonomia dal partito di maggioranza – se viene percepita come distanza – può finire per indebolirlo e logorarlo.
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