REGGIO EMILIA – “Stiamo faticosamente chiudendo il bilancio 2020, il bilancio parla molto chiaro. Nonostante sia un bilancio in pareggio grazie ai soci, pubblici e privati, che ci sostengono, è un bilancio che ha perso 3 milioni di euro, passano da un bilancio di 8 a un bilancio di 5 milioni”. A parlare è Paolo Cantù, direttore della Fondazione I Teatri.
A parte una breve parentesi, praticamente da oltre un anno non ci sono spettacoli dal vivo, a Reggio come in tutta Italia. La pandemia ha pesato duramente sul bilancio della fondazione, ma nella nostra città si continua, seppur faticosamente, a lavorare. E il Valli in questi giorni è pieno. “Stiamo producendo la nostra opera lirica ‘Il barbiere di Siviglia’ – racconta Cantù -, ci sono oltre 150 persone al lavoro, che sottoponiamo tutti i giorni al tampone, lo manderemo in streaming on line l’11 di aprile”.
Il direttore non ha dubbi, dopo Pasqua – se si potrà – i teatri di reggio sono pronti a riaprire. “Abbiamo continuato a riprogrammare, speriamo in una stagione estiva da maggio a luglio”. Oltre ai soci, ad aiutare i lavoratori dei teatri anche il pubblico: circa 5 mila gli abbonamenti e i biglietti per cui i reggiani hanno rinunciato a chiedere il rimborso lo scorso anno, in pieno lockdown. “Una grande risposta, – afferma Cantù – i fondi saranno riutilizzati per rendere ancora più belli i teatri”.